Questi i dati Istat elaborati dall'Ismea, partner dell'Osservatorio del vino dell’Unione italiana vini.
Performance positive sui mercati dei paesi terzi, dove, rispetto allo stesso periodo dei primi sette mesi 2016, l’export è cresciuto del 9% come introiti. I paesi terzi rappresentano il 34% dell’export a volume e il 50% a valore.
A trainare ancora una volta è il Prosecco, con una crescita delle vendite all’estero in valore del 15%. Fra i mercati più positivi ci sono la Cina (+25% in valore) e la Russia (+47%).
"La qualità degli imprenditori vitivinicoli italiani e l’eccellenza del nostro vino continuano a macinare record con un trend di aumento dell'8% a valore, che ci dovrebbe portare a superare la soglia dei 6 miliardi nel 2017 – sottolinea Ernesto Abbona, presidente dell'Osservatorio del vino – migliora la bilancia commerciale ma cala la competitività dei nostri vini.
I buoni risultati non possono nascondere la perdita preoccupante di posizioni rispetto agli altri produttori competitor, che crescono più di noi. E' urgente tornare a investire come sistema paese sul vino italiano per mantenere le quote di mercato e difendere quel primato faticosamente ottenuto, e che oggi rischiamo di perdere".
"I numeri positivi dell’export testimoniano il grande lavoro portato avanti dai nostri imprenditori – commenta Paolo Castelletti, segretario generale dell’Uiv – nonostante sia venuto a mancare il supporto dei fondi europei per la promozione nei paesi Terzi, che negli anni passati ci avevano permesso di sostenere un ritmo importante di crescita.
Stiamo patendo la concorrenza con i competitor europei, che hanno potuto godere appieno delle risorse previste dall’Ocm promozione e i dati sull'export Usa sono una testimonianza. L’auspicio è che, quando diventeranno operativi i fondi ocm appena sbloccati, si possano portare avanti azioni di promozione istituzionale a carattere pluriennale".