Se nel 2014 il progetto era chiaramente a uno stato embrionale, già nel 2016 c’è stata un’accelerazione grazie a investimenti programmati con un fondo d’investimenti e grazie all’esperienza di alcuni collaboratori presso un incubatore per startup a Lubiana, in Slovenia.
“Per il 2016 il fatturato ha toccato i 550-600mila euro, mentre per il 2017 prevediamo di chiudere a 1,5 milioni di euro – riporta il giovane imprenditore – Quest’anno si devono vedere dei risultati importanti, anche perché fra le attività che abbiamo promosso c’è anche la partnership importante con Almaverde Bio e Apofruit”.
“Per noi è fondamentale puntare sulla qualità e sulla ricerca di prodotti freschi nuovi e ricercati – continua Biasin – Non a caso infatti il 35-40% delle nostre vendite è costituita da frutta esotica, ovvero prodotti non coltivati in Italia ma comunque ricercati, a volte spesso presenti in minime quantità sugli scaffali della grande distribuzione. In questo modo garantiamo ai nostri clienti la possibilità di acquisto di un prodotto che si potrebbe anche non trovare al supermercato”.
Ma dicevamo servizio, varietà e racconto. “Garantiamo in primis un servizio – sottolinea Marco - abbiamo la disponibilità di molte varietà, essendo sempre alla ricerca di nuove, e infine poniamo grande attenzione al racconto del prodotto. Con internet lo storytelling del prodotto è qualcosa che si può toccare con mano, leggendo e capendo da dove arriva quel prodotto. Sono queste i punti su cui sviluppare l’e-commerce agroalimentare. In futuro vedo una convivenza fra spazio fisico e spazio online. Dove non riesce il supermercato, c’è l’e-commerce, e viceversa”.