Sotto il profilo finanziario, il fatturato è cresciuto quasi del 2% rispetto al 2015, toccando il record di 716 milioni di euro, di cui 130 realizzati all’estero, così come cresce il patrimonio netto, a 26,7 milioni di euro, mentre gli investimenti in infrastrutture e partecipazioni in cooperative e filiali commerciali raggiungono quota 31,2 milioni di euro.
Dal punto di vista produttivo, scendono leggermente le superfici, ma con un incremento degli ettari coltivati a frutteto, mentre i conferimenti dei soci sono cresciuti del 4,3%, con quasi 1,1 milioni di tonnellate (di cui 709mila di verdura e 387mila di frutta). Fra i conferimenti frutticoli principali ci sono le pere, le pesche nettarine e le mele, mentre per quanto riguarda la produzione orticola, il 65% di essa è costituita da pomodoro da industria, seguita dalla buona crescita delle patate.
“Sicuramente il mondo cooperativo non ha la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi – ha esordito nella conferenza stampa di presentazione dei dati il presidente di Apo Conerpo Davide Vernocchi – Detto questo, siamo riusciti comunque a chiudere positivamente grazie alla crescita della politica di aggregazione, oltre al forte impegno finanziario per investimenti in campagne di sensibilizzazione e pubblicità, in particolare con Opera, la business unit che si occupa della commercializzazione delle pere. Con questo esempio di aggregazione abbiamo cercato di fare massa critica e nelle liquidazioni ai soci questo si inizia a intravedere. Dal punto di vista complessivo delle remunerazioni, è stata sicuramente un anno sufficiente, con buoni riscontri per pere, kiwi e albicocche, male per kaki e mele, e un po’ meno peggio degli altri anni per le pesche nettarine”.
“Sotto il profilo patrimoniale l’obiettivo è accrescere la patrimonializzazione per cercare di avere sempre più risorse a disposizione per fare investimenti – ha poi continuato Vernocchi – Stiamo lavorando su tutti i fronti, anche su quello della ricerca e innovazione, per cercare di contrastare la cimice asiatica, così come abbiamo fatto in passato per la Psa nei kiwi. Sul fronte dei nuovi mercati stiamo lavorando. Sicuramente l’embargo russo pesa ancora, ma è necessario guardare oltre e ricercare nuovi consumatori”.
“Dal punto di vista del gruppo continuiamo a crescere anche in termini di associati – ha ricordato il presidente – Sono entrate 8 nuove cooperative dislocate fra Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e Campania. Questo è sicuramente un passo in avanti per garantire un ampliamento dell’offerta dei prodotti ed essere così presenti con tante varietà su un più ampio calendario”.
Per quanto riguarda le prospettive per il 2017, sicuramente bisogna porre attenzione all’andamento della frutta estiva, con un andamento delle albicocche al momento fortemente negativo, così come anche per le pesche e nettarine. Per i prodotti autunno-invernali infine le prospettive sono più rosee.