E anche la Regione Basilicata, dopo Campania e Puglia, ha avviato modifiche al proprio programma.
"Il lavoro fatto in questi mesi con i componenti del Comitato è approdato nell'ultima seduta a mettere in campo le modifiche al Psr presentate, e di prossima approvazione, che sono utili a riallineare i criteri e gli obiettivi fondamentali per dare alle aziende agricole la possibilità di migliorare la propria capacità produttiva ed organizzativa ed al comparto agricolo regionale sviluppo e basi economiche sostenibili" ha dichiarato l'assessore alle Politiche agricole della Basilicata Luca Braia al termine del terzo incontro del Comitato di sorveglianza svoltosi a Matera alla presenza dei rappresentanti della Commissione europea Dg-Agri del ministero delle Politiche agricole e forestali.
Gli impegni di spesa
"Siamo ad un passaggio di boa importante - ha proseguito Braia - nella nuova programmazione che ci vede, da maggio 2016 ad oggi, con 294 milioni di euro di risorse pubbliche impegnate di cui 171 milioni per le misure di sostegno Psr 2014-2020 e 123 milioni in trascinamento dalla programmazione 2007-2013, pari al 43,2% dei 680 milioni di euro che l'Europa mette a disposizione dell'agricoltura lucana. Dato esattamente in media con quello delle altre regioni, e con 14 bandi emessi in poco più di un anno oltre a tre manifestazioni di interesse".La spesa rendicontata
Sono invece 50 milioni di euro le risorse erogate da Agea ai beneficiari lucani, pari al 7,4%, vicino alla media nazionale dell'8%, tra le prime regioni del Sud e prima tra quelle che non hanno l'organismo pagatore regionale."Il dato avrebbe potuto essere dell'11% se solo fossero stati pagati i sostegni al biologico (19 milioni di euro all'anno), all'integrato e verso i giovani primi insediati che soffrono dei ritardi dell'organismo Agea che, purtroppo, rischia di vanificare lo sforzo che la Regione Basilicata in particolare sta mettendo in campo e che ci restituisce comunque un dato di performance in linea con la media nazionale" ha sottolineato l'assessore.
Le modifiche al Psr
Tra le principali novità proposte nella modifica, frutto di mesi di confronto e condivisione con tutti gli attori coinvolti e protagonisti del comitato, ci sono: l'accesso facilitato a strumenti finanziari e di credito, la riconversione produttiva che rende finanziabile anche la conversione a coltura diversa, gli interventi sulle reti acquedottistiche rurali, l'inclusione delle aree con meno di 2mila residenti per le attività extra agricole.La qualità progettuale viene ufficialmente inserita tra i criteri di selezione della misura 16.0 di prossima uscita relativa alla valorizzazione delle filiere agroalimentari.
Proposte alcune modifiche ai criteri di selezione dei prossimi bandi che consentono di riallineare, tra gli altri, i punteggi da assegnare alle aree di montagna, di collina e di pianura ed inoltre di premiare le filiere che dimostreranno completezza, dalla produzione alla trasformazione fino alla commercializzazione.