“E’ necessario far conoscere non solo la qualità dei nostri prodotti, ma il valore assoluto dell’industria alimentare italiana – ha sottolineato nella conferenza stampa di presentazione Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare – E' sicuramente un modello di riferimento apprezzato e sostenibile sullo scenario mondiale, ma anche leva di rilancio economico ed occupazionale per il nostro paese. Cibus Connect, uno strumento per dare continuità al messaggio anche negli anni dispari con strumenti efficaci e sperimentati quali incoming di operatori, visita dei territori e delle più qualificate realtè produttive”.
“I recenti successi hanno confermato il primato e l’efficacia di Cibus come piattaforma per l’internazionalizzazione del made in Italy alimentare – ha spiegato Antonio Cellier, ceo di Fiere di Parma – Le prospettive di sviluppo per il futuro sono definite anche grazie al rinnovo decennale dell’accordo con Federalimentare. Nasce l’esigenza di una cadenza annuale per Cibus, che si allinea a tutte le grandi fiere del made in Italy. Lo facciamo cercando comunque di innovare capitalizzando la straordinaria esperienza maturata in Expo, quindi Cibus Connect sarà il test per un format fieristico breve, chiavi in mano, focalizzato su business matching e networking, sempre più condiviso con la nostra community”.
“Il settore agroalimentare italiano ha dimostrato grande vitalità e notevole resilienza negli ultimi anni – ha poi ribadito Valerio De Molli, managing partner di The European House – Ambrosetti - La produzione industriale del settore agroalimentare è cresciuta di più di cinque punti percentuali negli ultimi 15 anni. Ancora più significativa è la crescita a valore: l’agroalimentare, con 135 miliardi di fatturato e quasi 36 miliardi di export, è il vero motore del sistema paese”.