Il grande freddo sull'orticoltura italiana: gennaio 2017 è iniziato sotto i peggiori auspici del meteo, soprattutto nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno, in ginocchio sotto gelo e neve. Le consegne di orticole fresche da Sud risultano crollate del 70% nella media dei casi e talvolta fino al 90%. Inevitabili le conseguenze per i consumatori che si sono ritrovati in questi giorni alle prese con rincari stellari. Proprio per questo Caab, Centro agroalimentare di Bologna, ha diffuso le rilevazioni compiute in particolare nelle ultime due settimane, fra venerdì 30 dicembre 2016 e la giornata di oggi, venerdì 13 gennaio 2017.

I dati, inclusi nel monitoraggio quotidiano che Caab pratica rispetto ai prodotti messi in vendita, evidenziano un rialzo deciso rispetto alle lattughe, salite del 74% e passate dal costo di 1,52 euro/kg a fine 2016 alla stima di euro 2,65/kg nella giornata di oggi. Rialzo del 43% per le zucchine (salite da euro 2,60/kg a euro 3,71/kg), del 20% per i peperoni (da euro 2,05/kg a euro 2,47/kg) e solo del 18% sugli spinaci (da euro 1,70/kg a euro 2/kg), e del 4% per le melanzane (da euro 2,76/kg a euro 2,88/kg). In discesa invece le arance, con un -4% (da euro 0,84/kg a 0,81/kg), e le mele con -2% (da euro 1,21/kg a euro 1,19/kg).

Questi dati sono stati registrati nella Nuova area mercatale al Caab Bologna. Se, dopo due settimane di neve, la produzione orticola del Mezzogiorno d’Italia è quasi azzerata, anche i prodotti orticoli conservati (cipolle, carote, patate) sembrano aver risentito di un rincaro generale che, nella fattispecie, è legato alla legge della domanda e dell'offerta, trattandosi di prodotti che rappresentano un’alternativa di acquisto rispetto ai prodotti notevolmente rincarati.

"Il contesto degli ultimi dieci giorni è oggettivamente grave e complesso per i produttori agricoliosserva il presidente Fedagromercati Acmo Luigi Gallerani –. E malgrado quanto osserviamo a proposito dei rincari, da parte nostra non esistono presupposti per speculare: la produzione locale a gennaio è risicatissima (quantità ridotte di insalata e patate), e i rincari praticati all’ingrosso sono contenuti entro margini di pura sopravvivenza sul mercato".

Il direttore generale Caab Alessandro Bonfiglioli osserva: "Dall’analisi delle rilevazioni giornaliere effettuate dagli ispettori di Caab, a tutt’oggi non emergono anomalie nella formazione dei prezzi che non siano riconducibili alla situazione climatico-meteorologica di questi giorni. Una cosa è certa: la qualità dei prodotti rimane elevatissima e garantita dalle oltre 100mila analisi fitosanitarie che ogni anno vengono effettuate dall’Azienda sanitaria locale e dalle singole aziende, sotto il nostro controllo".

Rileva il presidente Caab Andrea Segrè"Certo, il mercato è sempre un gioco di domanda e offerta. Davanti a un’offerta molto bassa di prodotti freschi i prezzi salgono vertiginosamente, ma il consumatore in questi casi dovrebbe orientarsi, almeno temporaneamente, su offerte alternative. Non dubito che in contesti generali come la ‘gelata’ di queste settimane possano verificarsi, a valle della produzione, episodi di speculazione: certamente non all’interno di Caab, come dimostrano i dati odierni".