Ottimo il risultato per quanto riguarda gli affari, con 28mila buyer accreditati dai mercati internazionali, in crescita del 23% rispetto al 2015, questo grazie al potenziamento delle attività di incoming e del Piano di promozione straordinaria del made in Italy.
Buon riscontro di successo anche per il fuorisalone Vinitaly and the City, che ha registrato 29mila presenze, interpretando così al meglio la strategia di diversificazione dell’offerta per gli operatori professionali a Vinitaly, da quella rivolta ai wine lover, appassionati e giovani, con degustazioni ed eventi culturale nel centro storico di Verona.
“L’obiettivo era quello di dare un segnale chiaro alle aziende espositrici e ai visitatori, per fare in modo che la 50esima edizione di Vinitaly fosse quella che proiettava la rassegna nei prossimi cinquant’anni – sottolinea il presidente di Veronafiere Maurizio Danese – mantenere la parola data e creare un format che ha soddisfatto in pieno le attese, sia per il wine business in fiera sia per il wine festival in città, con un’edizione di Vinitaly and the City dai grandi numeri, è motivo di orgoglio e di impegno per migliorare ulteriormente il prossimo anno”.
“Quest’edizione è stata l’occasione – continua Danese – per celebrare la storia di una manifestazione che da cinquant’anni promuove nel mondo il vino italiano e la sua cultura. Per la prima volta, infatti, un Capo dello Stato ha inaugurato ufficialmente Vinitaly. Il presidente Mattarella ha ricordato la funzione del Vinitaly quale ‘vettore e simbolo della qualità vitivinicola italiana, apprezzata nel mondo’, nell’ambito di un progetto di internazionalizzazione e sostegno dell’export verso nuove aree di consumo”.
“Da questa edizione emergono segnali interessanti sia dall’estero che dal mercato interno – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – confermando la capacità del Salone di interpretare le tendenze, mettere a frutto il lavoro di internazionalizzazione e capitalizzare esperienze importanti, come la realizzazione del Padiglione del Vino a Expo 2015. In particolare, a questo Vinitaly, sono cresciute significativamente i buyer stranieri”.
Gli aumenti più rilevanti arrivano da Cina (+130%), Canada (+30%), Francia (+29%), Stati Uniti (+25%) e Paesi Bassi (+24%). Ottimi risultati anche da Giappone (+21%), Regno Unito (+18%), Russia (+18%) e Germania (+11%). Positivi i dati anche sul fronte del mercato interno, con una crescita del 15% per gli operatori buyer dal Centro-Sud.
Vinitaly è stata poi una grande occasione di confronto, con incontri b2b e oltre 300 appuntamenti tra convegni, seminari e incontro di formazione sul mondo del vino. Fra tutti, il principale, il primo European Forum of wine producing countries, organizzato dal Mipaaf e presieduto dal ministro Maurizio Martina, che ha portato a Verona i ministri dell'agricoltura dei principali produttori Ue di vino.
"E' stata un'occasione importante per delinea politiche europee sempre più efficaci per le nostre aziende - ha ricordato il ministro - una piattaforma diplomatica utile per costruire nuove scelte, che diano ulteriore spinta a un prodotto simbolo come il vino. Tre le parole chiave: semplificazione, competitività e qualità".
Grande attenzione come sempre alle degustazioni esclusive, come quelle del Vinitaly International Academy. Buoni risultati di presenze anche da Sol&Agrifood ed Enolitech, manifestazioni in parallelo al Vinitaly sempre a Veronafiere nell’ambito dell’agroalimentare e degli accessori per la filiera oleicola e vitivinicola.
L’appuntamento è quindi per la 51esima edizione di Vinitaly, in programma dal 9 al 12 aprile 2017.