Il concorso è promosso da Unioncamere Lazio, l’unione delle cinque Camere di commercio del Lazio che, nel quadro delle iniziative promozionali a sostegno del settore agricolo, rivolge la massima attenzione alla filiera olivicola attraverso una serie di iniziative a supporto delle imprese del settore.
I lavori sono stati introdotti e moderati da Pietro Abate, segretario generale di Unioncamere Lazio che ha sottolineato l’importanza registrata dal concorso regionale in questi ultimi anni, come alto momento di valorizzazione delle produzioni olivicole laziali. Strategico il ruolo del concorso in un’annata come quella attuale in cui gli esperti segnalano una ripresa quantitativa e qualitativa dopo il calo produttivo dell’anno passato.
“80mila ettari coltivati a olive e quattro Dop dai diversi territori: sono elementi - ha detto Vincenzo Zottola presidente di Unioncamere Lazio nel suo intervento di apertura - che danno un’idea immediata della rilevanza degli oli extravergine all’interno delle nostre eccellenze agro-alimentari”. E’ intervenuto anche Vincenzo Regnini, vicepresidente di Unioncamere Lazio con delega alle politiche agricole. Hanno inoltre preso parte ai lavori i rappresentanti delle Associazioni di categoria di settore (Cia, Coldiretti e Confagricoltura).
Un interessante contributo sulle leve della comunicazione vincente per impostare strategie commerciali di successo, dove la valenza territoriale gioca un ruolo di primo piano lo ha fornito Antonio Paolini, giornalista enogastronomico; mentre il professore Giorgio Calabrese si è soffermato sul valore aggiunto in termini nutrizionali fornito dal prodotto nella dieta quotidiana.
Infine, la partecipazione dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Carlo Hausmann, che si è complimentato con tutte le imprese partecipanti nonché con gli organizzatori per la splendida giornata, sottolineando la rilevanza del concorso nelle politiche di promozione e di valorizzazione del prodotto di eccellenza regionale. Del resto non a caso l’olio è stato scelto quale prodotto bandiera del Lazio nell’ambito del grande appuntamento Expo; infatti, non solo la Regione ha tutti i numeri per posizionarsi ai vertici qualitativi nazionali, ma l’olio è il prodotto perfetto dal momento che riunisce in sé tutti i fattori che connotano un prodotto di successo: l’originalità genetica (base varietale), il legame con il territorio, il ruolo dell’uomo ed il gusto cui si aggiunge, come sottolineato anche da Calabrese, il valore aggiunto nutrizionale.
Diversi sono stati i progetti di valorizzazione che, sulla scia della vetrina milanese, hanno dato vita ad occasioni e strumenti di valorizzazione dal progetto Terre dell’olio a Latium land of oil dedicato alla ristorazione negli Usa.
E a proposito di promozione verso il mercato statunitense, che le ultime indagini di settore ci segnalano come uno dei più interessanti per il nostro prodotto, Unioncamere Lazio, con il supporto tecnico di Arm, costruirà per un gruppo di buyers, in occasione di una missione organizzata da Ice, un percorso di assaggio presso il Cstt, per spiegare i prodotti vincitori collegandoli ai territori di provenienza. Sia attraverso l’illustrazione delle caratteristiche delle cultivar di ciascun disciplinare delle Dop della Regione, che attraverso i profumi dei migliori oli della categoria extravergine.
Come sempre il crescente successo della selezione è confermato dai numeri: quest’anno il concorso regionale per i migliori oli extravergine d’oliva ha fatto registrare la partecipazione di 75 aziende per un totale di 88 etichette, con una prevalenza di Viterbo con ventidue prodotti in concorso, seguita da Latina con ventidue partecipanti, diciotto da Rieti, quattordici da Roma e nove da Frosinone. Tra queste, ben 41 aziende hanno manifestato interesse a partecipare al concorso nazionale Ercole Olivario con 47 oli.
Oltre alla categoria extravergine di oliva dunque, sono in concorso le quattro denominazioni regionali: Sabina Dop, Canino Dop, Tuscia Dop e Colline Pontine Dop.
I premi sono attribuiti ai primi due classificati per ognuna delle categorie in concorso (Dop ed extravergine), che si articolano, sulla base del fruttato, in leggero, medio ed intenso.
In occasione della cerimonia di premiazione sono stati inoltre attribuiti i seguenti premi:
- il miglior olio biologico, ottenuto cioè da aziende che utilizzano tecniche produttive a basso impatto ambientale e senza l’uso di prodotti chimici di sintesi;
- il miglior olio monovarietale (ottenuto da un’unica varietà di olive);
- il miglior olio ad alto tenore di polifenoli e tocoferoli;
- il premio Tonino Zelinotti per la migliore confezione, con l’obiettivo di evidenziare le caratteristiche che una bottiglia e soprattutto un'etichetta, debbono avere non solo sotto il profilo squisitamente estetico. Molta importanza nello schema di valutazione viene attribuita alla completezza e trasparenza delle informazioni riportate, sia per la parte obbligatoria, sia per le informazioni facoltative;
- il premio Grandi mercati attribuito all’olio per il cui lotto in concorso viene dichiarata una disponibilità pari almeno a 80 hl, ritenuto di particolare interesse per i mercati nazionali ed esteri.
Come sempre è stato dato risalto sulla stampa della classifica del concorso.
I vincitori sono stai selezionati attraverso specifiche sessioni di assaggio da una commissione esaminatrice composta da degustatori professionisti individuati, tra l’altro, in base all’anzianità di iscrizione nell’Albo ufficiale degli assaggiatori ed all’esperienza specifica di sedute di assaggio degli oli regionali.
I lavori del panel si sono svolti nel Laboratorio chimico merceologico della Camera di commercio di Roma, organismo autorizzato su base regionale ad effettuare analisi chimico-fisiche ufficiali sui prodotti che rivendicano una denominazione di origine controllata o protetta, registrata in ambito comunitario (come gli oli Dop).
Quest’anno undici oli tra quelli che hanno fatto registrare il punteggio organolettico più alto indipendentemente dalla categoria di fruttato, tra i 47 interessati alla competizione nazionale, partecipano alla finale del concorso nazionale “Ercole Olivario”. La presenza del Lazio nella storia del concorso nazionale è sempre stata all’insegna del successo. Su ventiquattro edizioni dell’Ercole, infatti, gli oli della Regione sono saliti sul podio nazionale con più oli nelle diverse categorie, per ben ventuno edizioni, a dimostrazione del primato qualitativo del Lazio che vanta radici antiche.
Pur mantenendo l’originale connotazione di selezione regionale per il premio nazionale, il concorso “Orii del Lazio”, nel corso degli anni, ha assunto sempre maggior prestigio e visibilità. Rappresenta infatti un momento significativo sia per stimolare i produttori verso un percorso di costante crescita qualitativa, sia per indirizzare i consumatori verso l’acquisto di oli extravergine di oliva di qualità del territorio.
Per favorire la conoscenza delle eccellenze regionali da parte del grande pubblico, successivamente alla cerimonia di premiazione, a partire dalle 16.00 fino alle 18.30, presso il Tempio di Adriano, sono stati allestiti dei banchi di degustazione presso i quali esperti assaggiatori hanno guidato il pubblico in un percorso fatto di profumi e sapori. Un evento nell’evento che rientra perfettamente nelle linee guida tracciate da Unioncamere Lazio e volte alla promozione delle eccellenze agroalimentari del paniere enogastronomico laziale.
Questa edizione è stata arricchita da una curiosità: è stato stretto un accordo con Poste italiane per l’emissione di uno speciale annullo filatelico dedicato al concorso e quindi per tutta la giornata è stato possibile ritirare, fino ad esaurimento della disponibilità, la cartolina omaggio con l’immagine del concorso per la gioia di tutti gli appassionati di filatelia.
L’organizzazione tecnica del concorso è stata curata da Arm, l’Azienda romana mercati, azienda speciale della Camera di commercio di Roma deputata allo sviluppo del settore agroalimentare.