A riferirlo ad AgroNotizie è il commissario capo del Corpo forestale dello Stato Giuliano Palomba, lo stesso funzionario che aveva effettuato il campionamento e l’analisi di primo impatto con il sistema lateral flow test.
Durante un controllo ispettivo, donne e uomini del Cfs avevano fermato sette camion per verificarne il contenuto ed una prima analisi con il lateral flow test sul campione di grano duro trasportato da uno dei sette mezzi, aveva dato indicazioni di presenza di aflatossine. I forestali avevano quindi consegnato tutti i campioni alla Asl di Bari per l’effettuazione delle analisi di conferma nel laboratorio dell’Agenzia regionale per l'ambiente Puglia, dove sono poi state eseguite anche le analisi di verifica per la presenza di metalli pesanti, anche queste risultate con esito negativo
Tra il 24 ed il 25 febbraio, il prelievo di campioni di grano duro scaricato da una nave nel porto di Bari e sottoposto al controllo ispettivo del Corpo forestale dello Stato, aveva scatenato una vivace polemica a distanza tra Coldiretti Puglia e Italmopa, l’organizzazione di Confindustria che associa i molini e i pastifici.
Coldiretti Puglia aveva ringraziato pubblicamente il Corpo forestale dello Stato della Puglia e la Asl di Bari per l’attività di presidio del territorio e per la prima fase dell’attività ispettiva sul livello di sicurezza alimentare del grano estero importato. “Serve a salvare il grano italiano dagli scarichi quotidiani di ingenti quantitativi di prodotto straniero, a volte triangolato da porti europei e utilizzato dai trasformatori per fare pane e pasta made in Italy con il "granaio Italia" che rischia di scomparire" aveva sottolineato l’organizzazione in una nota.
Ma non si era fatta attendere la risposta di Italmopa, l’organizzazione degli industriali molitori aderente a Confindustira che aveva definito la campagna di Coldiretti Puglia “oscena e indecente”.