Il 2 aprile a Shanghai apre la Taste Italy! Wine Academy, la prima wine school italiana dedicata agli enoappassionati cinesi e targata Business Strategies. Lo hanno annunciato oggi al Chinese Wine Summit di Shanghai la Ceo di BS Silvana Ballotta, e Jancis Robinson, winecritic, scrittrice e giornalista del Financial Times.

Dagli Stati Uniti ai mercati emergenti, i processi di internazionalizzazione del vino italiano sono passati e continuano a passare attraverso l’educazione del consumatore – commenta Ballotta all’evento riservato agli operatori cinesi del vino – occorre proporre un sistema di long life education per il consumatore finale. Non dobbiamo dimenticare che, per radicare la cultura del vino e in particolare di quello italiano, bisogna agganciare le persone comuni con informazioni semplici ed efficaci, lasciando i tecnicismi agli addetti ai lavori”.

La scuola, patrocinata dall’Ismea, avrà sede nel quartiere di Xintiandi di Shanghai, e offrirà corsi dedicati a wine lovers, a cui seguiranno quelli professionals. L’approccio al vino, dalla cultura del prodotto alla degustazione, sarà quindi mediato da una costante attenzione ed “educazione all’italianità”, a partire proprio da una presentazione complessiva delle eccellenze del Belpaese. L’insegnante sarà Sam Chen, sommelier certificato Wset, già speaker per diversi eventi sul vino italiano, oltre che brand ambassador per alcune cantine italiane.

In Cina c’è voglia di vino italiano – aggiunge la Ballotta – Lo dimostrano anche i numeri delle iscrizioni all’Accademia, sold out fino a settembre. Per intercettare questo interesse ci vuole una strategia capillare, dalla promozione alla sperimentazione di modalità di integrazione del vino italiano, con la gastronomia cinese e alla conoscenza del mercato cinese. Tra le iniziative che abbiamo in campo per il 2016, a Vinitaly presenteremo un’indagine sui consumatori cinesi con un focus Nomisma sulla fascia 20-35 anni, i coetanei dei millenials americani”.

L’attenzione dei consumatori cinesi si è spostata dai super alcolici a prodotti più leggeri come il vino – ammette Jancis Robinson, winecritic, blogger e giornalista del Financial Times – oggi siamo di fronte a una nuova generazione di consumatori, giovani, sempre più sicuri di sè e selettivi nella scelta dei vini. Il nostro compito è quello di fornire loro gli strumenti per fare queste scelte con consapevolezza e maturità”.