I morti da oggi sono saliti a tre e gli sfollati sono circa 600, mentre i danni alle strutture agricole sono gravissimi. A Ponte Valentino, area industriale di Benevento, danni ingenti si registrano alla industria pastaria della famiglia Rummo. A rischio è anche la vendemmia. E il presidente del Consorzio di tutela dei vini del Sannio lancia un appello per le aree della Valle Telesina, di Solopaca e Torrecuso, dove i danni sono ingentissimi.
Benevento è stato l’epicentro di un vero e proprio terremoto d’acqua. Secondo le centraline di rilevamento meteo, dalle ore 22:15 del 14 ottobre alle ore 06:15 del 15 ottobre sono caduti in provincia di Benevento 137 mm di pioggia, pari alla quantità di acqua che si registra mediamente in circa un mese.
In particolare, nel bacino che comprende i fiumi Calore, Tammaro, Ufita, Miscano, Sabato e Serretelle, con tutti i loro tributari minori, in otto ore è caduta una quantità di acqua di circa 60,512 milioni di mc, sviluppando una portata di circa 2101,00 mc/sec, nella sezione idraulica di Telese e Amorosi.
Libero Rillo, presidente del Consorzio di tutela vini del Sannio scrive: “Rivolgiamo un appello al Governo, alla Protezione civile, al prefetto, ai Comuni e altri enti territoriali, ai Vigili del fuoco, al Genio militare e altre forze armate, alle forze dell'ordine, e a volontari per un aiuto al ripristino delle condizioni di normalità dei vigneti e delle strutture produttive delle aziende vitivinicole della provincia di Benevento, affinché possano riprendere le attività in questo particolare momento del ciclo produttivo della vendemmia e della vinificazione”.
Il fenomeno, secondo il presidente del Consorzio “perfettamente localizzato e intenso” ha causato “inondazione di vigneti e di strutture di trasformazione delle uve e conservazione dei vini”.
Rillo conclude dicendo: “Pertanto abbiamo bisogno di un intervento immediato affinché possa essere ristabilito il funzionamento, in particolare delle strutture di trasformazione, che in questo delicato momento post vendemmiale potrebbero subire ulteriori danni irreparabili”.