Il valore delle merci sequestrate ammonta a una prima stima di oltre 30 milioni di euro, mentre altre perquisizioni sono state fatte in Veneto e in Campania. L'operazione denominata “Hydrias” è partita da un controllo sulla qualità dei prodotti stoccati in azienda eseguito dall'Icqrf, che aveva evidenziato anomalie nella gestione della tracciabilità delle materie prime, e da una verifica fiscale della Guardia di finanza.
Sempre nella nota del Mipaaf, si evince che “le indagini hanno portato alla luce un sofisticato sistema fraudolento per vendere, in grandi quantità, vini da tavola e mosti, anche concentrati, ottenuti con materie prime impiegate per la sofisticazione. Utilizzando alcune autocisterne per il trasporto di prodotti alimentari, non ricollegabili all'azienda, nella notte venivano introdotti ingenti quantitativi di zucchero di ignota origine in un deposito/stabilimento abusivo situato nel comune di Ozzano dell'Emilia, in provincia di Bologna. Qui lo zucchero veniva sciolto con acqua e acidi e caricato all'interno di cisterne che venivano scaricate nello stabilimento. Il prodotto, dopo la lavorazione, veniva immesso in commercio nascondendone la reale origine”.
A margine della nota del Ministero arriva poi il commento del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina. “La lotta alle frodi è una priorità assoluta del nostro Governo – spiega- chi cerca scorciatoie attraverso gli illeciti mettendo a rischio la credibilità di un comparto modello come quello del vino deve pagare. L'operazione Hydrias dimostra l'efficacia del nostro sistema di controlli e del grande lavoro che i nostri organismi fanno sul campo ogni giorno”.
Coldiretti saluta positivamente il maxi sequestro nel bolognese e il grande lavoro della Guardia di finanza e dell'Ispettorato repressione frodi del Mipaaf. “Sono aumentate del 12% le frodi e le sofisticazioni del vino e degli alcolici negli anni della crisi sulla base dei dati relativi ai sequestri effettuati dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2014 – spiega Coldiretti – i sequestri hanno toccato il valore di 16,5 milioni di euro con 132 sanzioni penali e 377 amministrative. In Italia il vino si fa dall'uva e non con l'acqua e lo zucchero come avviene in altri Paesi, e per questo bisogna chiudere con decisione le porte a tutti i tentativi di frode e sofisticazione per difendere il buon nome e la qualità che il made in Italy si è conquistato nel mondo”.