Il Consiglio regionale della Regione Molise ha approvato ieri a maggioranza il Programma di Sviluppo rurale 2014-2020, piano varato nei mesi scorsi dalla giunta ed integrato dalle risposte alle osservazioni formulate dalla Commissione europea. Le risposte che sono già state trasmesse da tempo, dovrebbero essere esaminate definitivamente da Bruxelles il prossimo 12 giugno.

Le opposizioni, che hanno contestato in aula il mancato coinvolgimento nella formulazione del Piano, pur assumendo un atteggiamento critico, si sono astenute sulla votazione finale.

Il Psr Molise 2014/2020 vale 210,5 milioni di euro, 101 dei quali in quota Feasr, ed è uno dei tre strumenti nazionali per lo sviluppo Rurale definiti di transizione, insieme a quelli di Sardegna e Abruzzo.

La relazione introduttiva è stata tenuta dal consigliere di maggioranza Francesco Totaro. "La fase di programmazione dello sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 - ha detto - è fortemente orientata alla strategia europea 2020 sulla crescita che prevede tre priorità: una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Sulla base di tale strategia sono state presentate alla Commissione Europea le proposte per la revisione delle norme relative ai fondi strutturali, inserendole all'interno di un quadro strategico comune".

Hanno preso quindi la parola due ex assessori all'Agricoltura dei precedenti governi regionali di centrodestra, Angiolina Fusco Perrella e Nicola Cavaliere, intervallati dall'intervento della consigliera del Movimento 5 Stelle Patrizia Manzo.

"La Commissione ha censurato l'approvazione del programma - ha affermato Fusco Perrella La giunta, tra l'altro, ha seguito una procedura anomala. Necessitava coinvolgere il Consiglio e non trasmettere i programmi senza l'interessamento dell'assemblea".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la consigliera Patrizia Manzo che ha ricordato come in una recente seduta sia stato approvato un ordine del giorno sulla "centralità del Consiglio". Il consigliere Cavaliere ha sostenuto che gli interventi sono tutti concreti ma, purtroppo "non attuali e chiaramente non per colpa di chi prende la parola. Questo dibattito - ha proseguito - sarebbe stato più utile farlo dopo la giornata di venerdì prossimo, 12 giugno, allorquando ci sarà l'esame finale della Commissione. Mi auguro comunque, per il bene del settore agricoltura di questa regione, che vive tempi drammatici, che le integrazioni proposte al piano, a seguito delle osservazioni possano essere accolte".

Infine, per la giunta regionale, ha preso la parola l'assessore all'Agricoltura Vittorino Facciolla, che ha ribattuto alle dichiarazioni degli altri consiglieri intervenuti.
"Ringrazio il consigliere Cavaliere - ha detto - per aver fatto cenno alle misure che come Giunta abbiamo proposto e se dobbiamo fare il dibattito facciamolo sul merito e non sul metodo, visto che in precedenza è stato adottato lo stesso sistema. Questa volta ci siamo industriati per coinvolgere chiunque sul Piano Rurale, con tavoli tematici, incontri vari, partecipazione alle commissioni. L'attuale Piano in vigore, 2007-2013, lo ricordo, è stato approvato per ultimo in Italia, adottando, appunto, lo stesso metodo".