La seconda linea prevede un corposo stanziamento di 35 milioni di euro per la gestione attiva di infrastrutture verdi, mentre oltre la metà dell'intero stanziamento, ovvero 60 milioni di euro, riguarda l'adozione di tecniche di gestione sostenibile di prati e pascoli allo scopo di tutela dell'ambiente. Infine 4 milioni di euro saranno destinati allo sviluppo della biodiversità, finalizzato specialmente al recupero e alla conservazione delle razze locali autoctone minacciate d'abbandono.
Oltre agli impegni agro-climatico-ambietali altre due priorità del nuovo Psr del Veneto sono l'agricoltura biologica e quella di montagna. Per il biologico sono stati stanziati oltre 21 milioni di euro, divisi fra pagamenti per la conversione (5,8 milioni di euro) che per il mantenimento dell'agricoltura biologica (16 milioni). Elementi essenziali della produzione biologica sono stati considerati la gestione della fertilità del suolo, la scelta delle specie e delle varietà, la rotazione pluriennale delle colture, il riciclaggio delle materie organiche e le tecniche colturali rispettose dell'ambiente.
Infine, come detto in precedenza, il Veneto ha poi messo a disposizione fondi per l'agricoltura di montagna, quantificabili in 20 milioni di euro. Sono le cosiddette indennità compensative, relative alla Misura 13, che prevede l'erogazione di un aiuto per ettaro di superficie agricola in zona svantaggiata di montagna. Tutte le scadenze dei bandi sono state prorogate dal 15 maggio al 15 giugno, grazie a una deliberazione della Giunta regionale.