“A livello nazionale i pagamenti diretti assorbono il 52% del totale delle risorse – ha esordito Frascarelli – il 40% è per i contributi del Psr, mentre infine l'8% va alle misure di mercato, quindi Ocm ortofrutta e Ocm vino. In Emilia Romagna la situazione cambia un po': i pagamenti diretti valgono 53%, mentre cresce al 19% la quota di risorse per le misure di mercato, riducendo la percentuale destinata al Psr al 26%. Tutto questo perché questa Regione è fra le aree più floride dal punto di vista ortofrutticolo. In termini monetari, sempre per l'Emilia Romagna, parliamo di 368 milioni di euro annui per i pagamenti diretti, 126 milioni per le misure di mercato e 170 milioni di euro all'anno per il piano di sviluppo rurale”.
“Le tre parole chiave per gli aiuti diretti sono tre – ha sottolineato Frascarelli – spacchettamento, regionalizzazione e convergenza interna. A livello di titoli si riparte da zero, gli ultimi titoli sono scaduti lo scorso 31 dicembre, per cui tutti gli agricoltori che vogliono ottenere il contributo europeo, devono presentare la domanda per il nuovo titolo, in modo da richiedere così i contributi Pac. Le domande devono essere fatte entro il 15 giugno”. Sulla convergenza, Frascarelli ammette che “probabilmente si arriverà a un valore uniforme dei titoli a livello regionale non prima del 2024”, ricordando invece che “la Germania ci è arrivata nel 2008”.
Sempre sulla divisione dei vari pagamenti, valgono come greening sia il biologico che le colture arboree, per questo gli ortofrutticoltori nella loro attività agricola lavorano già per la protezione ambientale. La mattinata è poi proseguita con la relazione di Teresa Schipani, della Regione Emilia Romagna. “Le misure del Psr legate alla Pac Europa 2020 hanno diversi obiettivi importanti, innanzitutto vogliamo puntare sulle garanzie sul reddito agricolo e su una gestione razionale delle risorse idriche. Priorità sono poi la sostenibilità ambientale, l'agricoltura biologica e la prevenzione del dissesto idreologico”.
La Schipani si sofferma poi sulla questione banda larga. “E' stato fatto molto, ma la nostra Regione è ancora in ritardo. Ci sono regioni italiane, in particolare al Sud, molto più avanti di noi. Faremo investimenti ad hoc per incrementare la banda larga e portarla in linea con i parametri europei”.