Il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, intorno alle 15,20 di oggi ha preso posizione sulla decisione assunta ieri sera dal Comitato permanente sulla salute delle piante di Bruxelles in ordine all’emergenza Xylella fastidiosa in Salento. Pur rivendicando il successo di aver evitato la strage di olivi nel sud della penisola salentina, afferma il suo secco no all’abbattimento degli alberi sani nella fascia a Nord, per i quali è pronto a ricorrere alla Corte di Giustizia Europea. E comunica di aver aperto il dossier per i ristori per chi subirà perdite dai tagli.

“Eravamo partiti da una prospettiva catastrofica che era quella di procedere ad eradicazioni indiscriminate, con il rischio di un vera desertificazione del Salento. Questo rischio è stato sventato con la battaglia strenua della Regione Puglia e del ministero e grazie anche alla grande mobilitazione degli agricoltori, di vivaisti, dei movimenti ambientalisti e dei cittadini, che vi è stata in tutto il Salento.
Oggi siamo di fronte alla prospettiva di estirpare le piante che risulteranno infette solo nella zona di sorveglianza nel nord del Salento e nella zona di eradicazione all'interno della provincia di Lecce, anche se ribadiamo naturalmente il concetto che nessuna pianta sana debba essere toccata"
 ha detto il presidente della regione Puglia.

Inoltre, per Vendola “Un elemento della decisione però che ci colpisce negativamente è quello relativo al divieto di commercializzazione della vite. Al momento non c’è una ragione scientifica poiché non è dimostrato che questo ceppo di Xylella colpisca la vite”.

Ma in questo momento la preoccupazione per il Governatore è anche quella del ricorso massiccio all’uso dei fitofarmaci per cercare di sconfiggere la malattia.
“Il messaggio che vorrei dare a questo proposito – ha proseguito il presidente – è questo: più pratiche agronomiche corrette, meno fitofarmaci. L’abuso della chimica non è la medicina per i problemi dell’agricoltura, rischia di essere il problema dell’agricoltura”.

“Abbiamo aperto anche – ha rassicurato il presidente - con il ministero dell'Agricoltura e con Bruxelles, il dossier che riguarda il ristoro agli agricoltori, ai vivaisti e a tutti i lavoratori colpiti economicamente da questi problemi”.

Per quanto riguarda poi la possibilità di presentare un ricorso alla Corte di giustizia europea, Vendola ha ribadito “l’intenzione di approfondire anche sul piano giuridico quelle parti della decisione considerate più critiche come ad esempio quelle che prevederebbero l’estirpazione di piante nell’arco dei 100 metri a partire dalla presenza di una pianta infetta. Per noi – ha ribadito Vendola - è inaccettabile il taglio di qualunque pianta sana.

Ha altresì aggiunto che “una direttiva europea è utile per una sola ragione, perché senza direttiva europea noi saremmo in presenza dell’anarchia degli Stati. Ognuno si comporterebbe secondo i propri interessi economici commerciali. E a questo proposito, forse l’Europa dovrebbe far partire monitoraggi in tutto il vecchio continente perché ci sono già segnalazioni per quanto riguarda la presenza del batterio in diversi Paesi”.

“Noi dovremmo trasformare – ha infine concluso il Presidente - questa vicenda drammatica nell’occasione per ripensare i modelli culturali e anche colturali di governo dell’agricoltura. Dovremmo far partire sperimentazioni importanti, come ad esempio quella di un grande parco scientifico internazionale nel Salento. La Regione Puglia è pronta a finanziare progetti di sperimentazione all'interno del Parco per individuare metodi di prevenzione e di convivenza".