In Italia le aziende agricole sono circa 900.000, mentre la superficie investita è di circa 1.000.000 di ettari. La fase industriale della filiera genera un volume d’affari di quasi 3 miliardi di euro che rappresenta circa il 3% del fatturato totale dell’industria agroalimentare. 200 circa le aziende che hanno come core business l’attività di imbottigliamento. Secondo le previsioni del Coi, i consumi mondiali si attesteranno intorno ai 2,8 milioni di tonnellate con una contrazione del 7% rispetto alla campagna precedente. Le aree di consumo più importanti si confermano l’Unione europea e gli Stati Uniti, rispettivamente con una quota del 56% e del 10% del totale. Gli italiani consumano mediamente 11 chili di olio di oliva all’anno di cui 7,5 sono extra vergine.
I dati Istat relativi al periodo gennaio-novembre 2014 evidenziano un saldo negativo in volume pari a 204 mila tonnellate e in valore pari a 22 milioni di euro. Sul fronte delle importazioni circa il 74% è rappresentato da oli extravergini e vergini, con un incremento del 28% rispetto alla campagna precedente, arrivando alle 435 mila tonnellate.
Per quanto concerne le produzioni a denominazione di origine protetta, l’Italia conferma la propria posizione di leader per il numero complessivo di registrazioni degli oli di qualità riconosciuti il 34% è rappresentato da 43 marchi italiani, mentre più distanziati figurano altri Paesi come la Spagna (30) e la Grecia (29). Il 13% delle superfici olivicole in Italia, con 175.946 ettari, è coltivato a biologico, cui si aggiungono 46.372 in conversione. La superficie olivicola biologica risulta concentrata per oltre il 70% nelle aree meridionali; in particolare in Puglia (32%), in Calabria (29%) e in Sicilia (14%).
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