Chi è partito da qui verso i Paesi in via di sviluppo per creare progetti di cooperazione ha pensato di dover dare qualcosa, di restituire un po’ del bene ricevuto, più che benefattori si è sentito debitore avendo come eco il passo del Vangelo: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date…” (Mt 10,1-8). In realtà chi è andato con l’idea di dare, è tornato con la certezza di avere ricevuto molto. Il mondo non è diviso tra chi dà e chi riceve: siamo tutti poveri, abbiamo bisogno di tutto e la nostra povertà è ogni giorno “visitata”, “amata” “nutrita” dagli altri”.

A raccontare la cooperazione in modo originale è don Giovanni Nicolini, teologo, fondatore della comunità delle Famiglie della Visitazione, durante la presentazione del bilancio sociale del Cefa, “Donne e Uomini, talenti, non numero”, che si è tenuto ieri 19 giugno a Palazzo d’Accursio, a Bologna.

Grazie a Giovanni Bersani, (che quest’anno compie 100 anni, n.d.r.), fondatore di Cefa e uomo politico di primo piano, sia qui sul territorio che nel mondo, la nostra città ha imparato il suo debito di restituzione - continua Nicolini - Una realtà come Cefa ha aperto le strade per uno scambio vero tra realtà diverse, è l’opportunità di capire cosa possono creare insieme Paesi culturalmente lontani. La sua sfida? Continuare a creare le condizione per una vera “carità” tra le culture, per una vera comunicazione che favorisce la relazione, unica via per la pace”.

Di collegamento sempre più stretto tra realtà locali ne ha parlato Donatella Bortolazzi, assessore alla cooperazione della Regione Emilia Romagna. “Negli ultimi decenni si è assistito a una crescita nella collaborazione internazionale a dimensione locale per condividere problemi comuni e individuare e confrontare soluzioni”.

Dal 1996 Cefa ha lavorato con la Regione in Albania e ha sviluppato l’idea di impresa sociale: quei 10 anni di collaborazione sono stati necessari anche per creare una società civile locale capace di accompagnare lo sviluppo del territorio: “Oggi lo scambio avviene tra enti: il ministero albanese per il welfare è sostenuto dalla Regione nel creare processi di innovazione nell’erogazione di servizi ai cittadini più svantaggiati”.

Lo stesso impegno e sostegno lo sta mettendo anche il Comune di Bologna che “insieme a Cefa si è impegnato a trasferire competenze di marketing territoriale in zone belle ma sconosciute della Tunisia per creare nuove occupazioni nell’ambito nel patrimonio culturale”, spiega Matteo Lepore, assessore alle relazioni internazioni che crede nell’innovazione sociale e nel coinvolgimento dei cittadini per un cambiamento reale.

Il filo conduttore dell’organizzazione, in questi dieci anni, è la solidità valoriale, delle persone e delle loro competenze, preludio alla solidità dei progetti, ma anche di un bilancio economico che ha sofferto la crisi di questi ultimi anni, ma che rimane sano. In un momento in cui tutto sembra a rischio, la Onlus si propone solida, stabile e salda e prova ne sono i suoi dieci anni di bilancio”, spiega Paolo Chesani, direttore Cefa.

Dal 2004 a oggi, abbiamo investito, nei Paesi in via di sviluppo, per realizzare i progetti di cooperazione, ?più di 47 milioni di euro e ne hanno beneficiato direttamente circa 3? ?milioni e 500 mila persone" riporta Chesani, sottolineando la riduzione delle spese per i progetti, passati da 4 milioni a 3 milioni circa. Riduzione che - nota Chesani - "riguarda in particolare la Somalia, un paese che da oltre 20 anni è senza governo centrale, ma sul quale l’Europa, in particolare, ha deciso, con nostro stupore, di non investire più”.