“Applicando tutto il budget disponibile, a fronte di una limitata riduzione del valore dei titoli disaccoppiati, si possono compiere scelte di politica agraria a vantaggio di settori strategici in difficoltà e per accrescere la loro competitività nei confronti dei nostri partner europei" spiega Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza nel rendere noto che la sua organizzazione sottoscrive in pieno la lettera e condivide anche le osservazioni inviate dal presidente nazionale Mario Guidi, in qualità di presidente di Agrinsieme.
“I pagamenti accoppiati del primo pilastro – si legge nella lettera congiunta - devono essere considerati come un’opportunità da cogliere in modo integrato con altri strumenti della politica agricola comune, relativi allo sviluppo rurale ed all’organizzazione comune dei mercati. Riteniamo inoltre opportuno operare scelte che tengano anche conto di quanto previsto dagli altri Paesi membri e che siano selettive e finalizzate per rafforzare le nostre filiere, favorire l’aggregazione, orientare le nostre produzioni alla qualità ed ai mercati anche internazionali, consolidare ed accrescere l’occupazione. Siamo invece dell’avviso che costituisca un grave errore applicare questa misura come un intervento a sé stante o solamente come uno strumento di compensazione dei flussi finanziari regionali del primo pilastro così come determinate dalla riforma”.
Agrinsieme, nella nota di osservazioni alla proposta di "piano di attuazione" del Mipaaf per il recepimento in Italia del regime dei pagamenti diretti, affronta i vari aspetti sui quali vanno assunte decisioni specifiche e include una proposta per la ventilazione dei pagamenti chiedendo che venga presa in considerazione in occasione della trattativa Stato-Regioni e rinnova l'invito ad un pieno coinvolgimento nell'iter decisionale, anche prevedendo incontri ad hoc, con le organizzazioni agricole e cooperative.
Confagricoltura Piacenza condivide la proposta di un premio accoppiato per il pomodoro da industria con l’elevazione del corrispondente plafond a 20 milioni di euro/anno. Bene anche il piano proteico nazionale, con un plafond previsto di 78.04 milioni e che vedrebbe aiuti accoppiati differenziati per colture e Regioni. In Emilia-Romagna il sostegno andrebbe a soia ed erba medica. Aiuti accoppiati anche per la zootecnia da latte e da carne sull’intero territorio nazionale.
“Occorre poi – sottolinea Chiesa - utilizzare completamente il massimale finanziario consentito per la maggiorazione del pagamento di base ai giovani. Ora è necessario essere tempestivi e non sbagliare strategia. Il tutto potrà comunque essere oggetto di un’opportuna e necessaria verifica dopo un primo biennio. Tutte le componenti della filiera si sono fortemente impegnate nel negoziato della riforma al fine di accrescere il budget da poter destinare ai pagamenti accoppiati ed hanno trovato un valido riscontro nel Parlamento Europeo, proprio in considerazione dal valore strategico di questa misura".
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Fonte: Confagricoltura Piacenza