Si stima che il 30% degli stock ittici mondiali siano sfruttati in eccesso, esauriti o in fase di ricostituzione, con perdite economiche nel settore della pesca marittima derivanti dalla cattiva gestione, da inefficienze e dallo sfruttamento eccessivo che come dimostrano gli studi della Fao si aggirano intorno a 50 miliardi di dollari l'anno.
I cambiamenti meteorologici dovuti al cambiamento climatico stanno avendo conseguenze su molte comunità che dipendono dagli oceani per la propria sopravvivenza, mentre l'innalzamento del livello del mare rappresenta una minaccia in particolare per i piccoli Stati insulari in via di sviluppo (Sids).
Un'economia blu
Il modello di "un'economia blu" evidenzia la conservazione e la gestione sostenibile, basata sulla premessa che gli ecosistemi oceanici sani sono più produttivi. Per sostenere il passaggio a questo nuovo approccio, la Fao sta lanciando la Blue Growth Initiative: l'Organizzazione aiuterà i Paesi a sviluppare e attuare un'economia blu e far crescere programmi e strategie. L'iniziativa avrà lo scopo di favorire i partenariati e fungere da catalizzatore per lo sviluppo di politiche, investimenti e innovazione a sostegno della sicurezza alimentare, la riduzione della povertà, e la gestione sostenibile delle risorse acquatiche.
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Fonte: Fao