Serve un’integrazione sempre maggiore per sostenere la filiera del pomodoro da industria.
E’ questo il messaggio che ha accompagnato la visita dell’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni al Distretto del pomodoro da industria del Nord Italia. Rabboni ha visitato due aziende di trasformazione del piacentino: la Steriltom srl di Casaliggio  di Gragnano (150mila tonnellate di pomodoro trasformate all’anno) e la cooperativa Arp di Gariga di Podenzano (195mila).

La campagna è stata fortemente condizionata dal maltempo primaverile che ha fatto slittare i trapianti di un mese. Le prossime settimane saranno decisive, visto che al momento è stato raccolto solo il 20% del prodotto. Determinanti saranno le condizioni climatiche di settembre. Alcune note positive: il prodotto quest’anno è di buona qualità e ci sono aspettative positive per il buon andamento dei prezzi dei derivati del pomodoro sui mercati internazionali.

Rabboni: “La Regione crede in questo comparto e sta investendo”
Poi Rabboni si è rivolto ai rappresentanti della filiera. "Negli ultimi cinque anni la Regione ha dimostrato di credere nella coltura del pomodoro stanziando, tramite i bandi di sviluppo rurale, 25 milioni di euro per sostenere l’innovazione e la ricerca. Proprio per l’innovazione, tra l’altro, abbiamo ottenuto il finanziamento del progetto Life per analizzare azioni che possano adeguare la filiera al cambiamento climatico, mentre in stretta sinergia con il Distretto stiamo per autorizzare un progetto con il Centro ricerche produzioni vegetali per ottenere varietà che siano sempre più produttive". 

Tra i temi affrontati da Rabboni nel corso dell’incontro anche quello dell’approvvigionamento dell’acqua.
"La Regione sta lavorando per stabilizzare la disponibilità irrigua in relazione ai fabbisogni della coltura del pomodoro - ha spiegato Rabboni - Per questo stiamo operando in tre direzioni che potrebbero far recuperare circa 200 milioni di metri cubi d’acqua. La prima è quella che porta ad un uso plurimo delle acque che già sono disponibili; la seconda intende favorire la realizzazione di invasi d’acqua tramite due azioni come lo stanziamento di 10 milioni di euro con i Psr per realizzare invasi interaziendali e la possibilità di creare invasi nelle cave di estrazione delle ghiaie. Terza strada è quella di rendere efficienti gli impianti e le reti irrigue. Per questo obiettivo ci sono 200milioni di euro, finanziati dal ministero, per l’ammodernamento degli impianti di bonifica, un progetto regionale come Irrinet che già oggi consente un risparmio idrico del 20% e l’intenzione di favorire il ricorso all’uso delle nuove tecnologie irrigue".


Il ruolo fondamentale del Distretto
"La valorizzazione dell’Oi è basilare - ha detto il presidente del Distretto Pier Luigi Ferrari nel suo intervento -  Serve uno sforzo collettivo affinché nella prossima campagna si parta con i tempi giusti. Come Oi non dobbiamo intervenire sul prezzo, ma il nostro auspicio è che il prossimo anno la contrattazione possa partire e concludersi nei tempi giusti per programmare al meglio". 

Il nuovo ruolo del Distretto come ente terzo di controllo
Dall’avvio della campagna 2013 l’Oi ha iniziato a svolgere l’attività di verifica come ente terzo per l’applicazione delle direttive tecniche come stabilito dal Contratto quadro d’area per la gestione del conferimento e delle modalità di determinazione delle caratteristiche qualitative della materia prima conferita negli stabilimenti.
Le verifiche sono eseguite, senza necessità di preavviso, direttamente nei centri di controllo di tutte le imprese di trasformazione, seguendo una check list predefinita. Si svolgono verifiche anche su segnalazione e si interviene su richiesta di una delle parti. L’organismo di controllo riferisce al Comitato di coordinamento dell’Oi le eventuali problematiche riscontrate per i conseguenti provvedimenti, senza citare la denominazione dell’impresa di trasformazione, in maniera da garantire trasparenza e imparzialità di valutazione.
A fine campagna verrà presentata una relazione sull’andamento delle verifiche e verranno forniti suggerimenti per il miglioramento della gestione della campagna successiva. Ad oggi sono state effettuate 15 visite in stabilimenti pari a circa la metà degli impianti presenti nel Nord Italia.