"Il risultati del bilancio 2012 sono senza dubbio positivi e sono stati trainati dalle produzioni invernali (mele, kiwi e pere). L'aumento del fatturato è stato ottenuto nonostante la diminuzione della produzione conferita, attestatasi sulle 947.000 tonnellate, inferiore di circa il 19% ai livelli raggiunti nel 2011, un anno però caratterizzato da un'offerta ortofrutticola decisamente superiore alla media". 
Così Davide Vernocchi, presidente del Gruppo Apo Conerpo, la più grande organizzazione di produttori ortofrutticoli europea con 7.000 soci e 43 cooperative, ha introdotto la presentazione del bilancio 2012 a Bologna, al Lounge Bar dei Portici Hotel, insieme al direttore generale Gabriele Chiesa.
Il Gruppo ha chiuso il 2012 con un volume d'affari aggregato di 702 milioni di euro, in aumento dell'1% circa rispetto ai 696 milioni del 2011, collocando sul mercato 1.018.000 tonnellate di prodotti ortofrutticoli: quasi 427.000 di frutta e 591.000 di ortaggi e patate.
"Di fronte a un andamento di mercato comunque condizionato dalla pesante recessione, che influisce negativamente anche sui consumi di prodotti ortofrutticoli – ha detto Chiesa - abbiamo avviato varie iniziative, quali la riduzione dei costi di funzionamento, il supporto anche finanziario alle cooperative socie, il consolidamento patrimoniale, l'aumento degli investimenti nella ricerca e innovazione, la ricerca di nuovi mercati, la promozione di aggregazioni e sinergie per creare reti con le altre imprese del settore".
Il patrimonio netto - che riunisce Alegra, Naturitalia, Valfrutta Fresco, Aop Finaf e New Plant - è salito a 26,805 milioni di euro, mentre l'utile è risultato in leggera riduzione rispetto all'anno precedente.

I mercati di riferimento
Per quanto riguarda il mercato del fresco, "nel primo semestre del 2012 Apo Conerpo ha visto il fatturato diminuire del 5,2%, a fronte di un sensibile incremento dei volumi venduti (+29,2%) - ha sottolineato il presidente - mentre nel secondo semestre il trend commerciale è migliorato e il giro d'affari è aumentato del 4,8% nonostante la contrazione dei quantitativi commercializzati (-19,2%)".
Sul mercato italiano, mercato di punta di Apo Conerpo, sono state collocate oltre 155.000 tonnellate (-2,5%) di frutta e verdura presso il canale della Grande distribuzione, per un valore di circa 115 milioni di euro (+0,36%), mentre nel canale del mercato tradizionale sono state indirizzate 163.500 tonnellate di prodotto non confezionato (+1%), per un valore di 89,5 milioni di euro (-1%). All'industria di trasformazione sono andate circa 552.000 tonnellate di ortofrutta, per un valore di oltre 77 milioni di euro; il plusvalore del trasformato ha raggiunto i 308 milioni di euro.
Nel 2012 Apo Conerpo ha beneficiato delle politiche commerciali di Alegra, Naturitalia e Valfrutta Fresco, che hanno puntato sull'export per valorizzare le produzioni conferite dai soci e garantire loro una maggiore remunerazione.

Export e barriere sanitarie
"L'export del Gruppo Apo Conerpo è aumentato, rispetto al 2011, dell'8,1% a volume (147 mila tonnellate) e dell'8% a valore (112 milioni di euro). Determinante, in questo contesto, è stata la politica di aggregazione che stiamo portando avanti da diversi anni", ha puntualizzato Vernocchi.Apo Conerpo proseguirà nel suo impegno perché vengano eliminate le barriere fitosanitarie che ostacolano l'accesso dei  prodotti italiani su molti mercati esteri.
"Siamo in dirittura d'arrivo per il protocollo kiwi sul mercato del Giappone e per il protocollo mele e pere per gli Stati Uniti - ha detto il presidente -. In questo modo si creano nuove opportunità che le nostre filiali sapranno cogliere da protagoniste".
Vernocchi ha rivolto un plauso all'operato del Mipaaf, giudicato "determinante" per i positivi risultati raggiunti nei negoziati che da circa due anni vengono portati avanti con gli Stati Uniti per sbloccare l'import di mele e pere italiane. "Ieri - ha proseguito - abbiamo ricevuto la visita di un ispettore americano, sembra che sia andato tutto bene. Stimiamo di poter esportare negli Stati Uniti circa 5.000 quintali di mele e 10.000 quintali di pere nel corso del prossimo anno. Si tratta di quantitativi piccoli ma allo stesso tempo importanti per riuscire ad aprire il mercato".

Obiettivo susina
Un altro frutto dalla grandi potenzialità è la susina, produzione di spicco per Apo Conerpo: "Nei giorni scorsi - ha dichiarato Vernocchi -  la Commissione consultiva dei prodotti fitosanitari ha concesso l'uso d'emergenza dello Scholar (a base di Fludioxonil) in post raccolta per le susine destinate all'esportazione. Ciò ci permetterà di esportare susine nel mercato brasiliano. Sarebbe ora interessante avere la stessa deroga anche per le pesche e le nettarine, in modo da poterle spedire nel mercato russo".


Da sinistra: Gabriele Chiesa, direttore generale e il presidente Davide Vernocchi

Investimenti, capitalizzazione e riduzione delle spese 
Il  rafforzamento patrimoniale è determinante per il reperimento delle risorse finanziarie per affrontare i nuovi investimenti e mantenere i programmi di capitalizzazione e di supporto alle filiali, alle cooperative socie ed alle altre società strumentali.
Nel 2012 Apo Conerpo ha deliberato ed attuato un ulteriore progetto di capitalizzazione delle associate Fruit Modena Group e Italfrutta colpite dal terremoto per agevolare il più rapido ripristino della loro completa funzionalità, portando ad oltre 34,8 milioni di euro gli investimenti strutturali della capogruppo, di cui oltre 24,2 milioni sono risorse messe a disposizione delle cooperative socie e delle società collegate per il supporto, il consolidamento ed il potenziamento della loro attività.
"Tra tutte le misure messe in campo nel 2012 per affrontare le sfide di un mercato poco recettivo e garantire la redditività ai soci - ha detto Vernocchi - appare particolarmente importante la riduzione delle spese generali che ha consentito di garantire sia il ristorno ai soci, che l'aumento degli investimenti nel settore della ricerca e dell'innovazione di fronte alla progressiva contrazione delle risorse pubbliche".

Miglioramento genetico e innovazione varietale
A tale proposito, gioca un ruolo di primo piano l'azione di New Plant, costituita nel 2002 proprio per sviluppare il miglioramento genetico ed incentivare il rinnovamento varietale. Oltre il 75% delle nuove varietà introdotte negli ultimi cinque anni negli impianti di pesco e susino è rappresentato, infatti, dalle cultivar studiate dai Comitati tecnici di Apo Conerpo in ambito New Plant; la percentuale supera poi il 90% considerando altre specie come le pomacee, l'albicocco, il ciliegio, l'actinidia e le colture industriali.
Nel 2012 è stata licenziata e brevettata la nuova varietà di pera a buccia rossa denominata Falstaff. Nel 2014 il Gruppo ha in programma di metterà a dimora oltre 20.000 piante di pere Falstaff per poi avere una produzione significativa nei prossimi quattro/cinque anni.

L'unione fa la forza
Un'altra attività prioritaria che ha caratterizzato il 2012 è stata la ricerca di aggregazioni, collaborazioni e sinergie con altre imprese. "Tante le iniziative che hanno visto protagonista Apo Conerpo - ha dichiarato Chiesa - a cominciare dalla incorporazione nella Aop Finaf della Aop Gruppo Mediterraneo, che ha dato vita alla Associazione di organizzazioni di oroduttori ortofrutticoli più grande d'Europa. Sempre l'anno scorso poi sono nati i consorzi Kiwifruit of Italy e Pera Italia ed è stata costituita l'Organizzazione interprofessionale pera".
Sul fronte degli investimenti specifici destinati allo sviluppo delle imprese associate, Apo Conerpo ha ulteriormente potenziato l'apposito Programma operativo investendo 64,3 milioni di euro nel 2012: 4,1 milioni sono stati destinati alla pianificazione della produzione e dell'offerta, 16,8 milioni alla qualità dei prodotti, 6,3 milioni all'incremento del valore commerciale dei prodotti, 15,3 milioni alla promozione delle produzioni fresche e trasformate, 15,4 milioni alle misure ambientali e, infine, 6,2 milioni alla prevenzione/gestione delle crisi.

Assistenza tecnica e controlli
"Per migliorare sempre più la qualità dei nostri prodotti - ha aggiunto Vernocchi - abbiamo aumentato la diffusione dell'assistenza tecnica in campagna e il numero dei controlli lungo l'intera filiera: 145 tecnici hanno controllato più di 27.200 ettari, pari a circa l'87% degli oltre 31.000 ettari che costituiscono la superficie totale coltivata dai soci di Apo Conerpo. Coadiuvati dai responsabili delle singole cooperative, i tecnici controllano anche tutte le altre fasi - dal condizionamento al confezionamento fino alla commercializzazione - ma, soprattutto, cercano di comunicare ai soci l'importanza di curare al massimo le operazioni di raccolta, in modo da aumentare la qualità organolettica delle nostre produzioni".

E per il futuro?
"Lavoreremo per valorizzare il più possibile le produzioni dei nostri soci - hanno concluso Vernocchi e Chiesa  - . Solo così potremo garantire quel cambiamento generazionale sempre più necessario per il futuro dell'agricoltura italiana".

A cura di Daniele Bianchi