“In totale – afferma il direttore di Apima Mantova e coordinatore nazionale di Confai, Sandro Capellini – hanno superato i 4 milioni di euro i danni riportati dal sistema della meccanizzazione agricola, nella sola provincia di Mantova”.
Per l’impresa di Carlo Bernini, una delle più attive dell’area dell’Oltrepo mantovano, l’ammontare dei danni si è “fermato” a 130mila euro. Le scosse hanno provocato lo spostamento delle travature e lo scollamento del tetto di uno dei ricoveri per i numerosi mezzi agricoli.
Ma non è tutto. “In un’altra sede aziendale – racconta Carlo Bernini – è crollata una parte della ciminiera della ex fornace di Boschetto di San Benedetto Po, danneggiando il tetto e rendendo l’intera struttura inagibile. Non sappiamo ancora come comportarci con la ristrutturazione, perché l’area è sottoposta a vincolo culturale, essendo una struttura catalogata come archeologia industriale. Attendiamo il sopralluogo della Sovrintendenza dei Beni culturali”.
Nel frattempo, la famiglia Bernini ha avuto in comodato gratuito una stalla vuota, nei paraggi. È lì che tengono al riparo trince, mietitrebbie, e i mezzi più costosi del proprio parco macchine. “Non sappiamo però fino a quando potremo usufruirne, perché la struttura potrebbe essere richiesta per ospitare bovine da latte”.
In ogni caso, prima di cimentarsi con onerose ristrutturazioni, Carlo Bernini rimane alla finestra e attende i finanziamenti. “Abbiamo inviato la domanda alla Camera di commercio di Mantova – dice – e prima di iniziare una ristrutturazione aspetto di avere certezze sull’erogazione dei fondi”.
Nella tragedia, la famiglia Bernini è stata fortunata ad avere trovato a stretto giro una soluzione per macchine e attrezzature. Perché in alcuni casi si sono verificati furti ai danni dei mezzi, con sottrazioni di gasolio e persino delle batterie dei trattori. Un’onta che almeno a Carlo Bernini e famigliari è stata risparmiata.
E, a proposito di meccanizzazione agricola, la grande battaglia vinta da Apima è stata quella di essere riuscita a inserire nel computo delle imprese vittime del sisma anche i contoterzisti, altrimenti ghettizzati, pur facendo parte del sistema primario.