Un'altra azienda biologica della Calabria è stata vittima di un atto criminoso: la notte del 3 maggio 2013 80 piante di olivo sono state tagliate a scopo di intimidazione. Appartenevano al presidente di Aiab CalabriaSalvino Moro.
L'intenzione, riporta un comunicato dell'Aiab, è quella di "mettere fine al lavoro di rigenerazione del ruolo di sentinella ambientale che il biologico sta svolgendo nella Regione".

Si tratta della quarta aggressione in un anno compiuta ai danni di un'azienda associata ad Aiab.
L'associazione, in occasione del suo Direttivo nazionale, organo in cui siedono tutti i presidenti delle Aiab regionali, che si è tenuto ieri a Roma, ha espresso la massima solidarietà a Salvino Moro e alla sua famiglia e denuncia con forza alla collettività e alle istituzioni "il clima di prevaricazione e di illegalità che ammorba aree intere del territorio calabrese, cosa che equivale a dire che infetta aree intere del territorio nazionale".

Aiab e le aziende biologiche che rappresenta continueranno a presidiare il territorio con la testimonianza del lavoro di cura dell’ambiente e di produzione di alimenti sani, oltre a promuovere legalità e attenzione sociale, cui si affiancherà una costante e irriducibile azione di rigetto e denuncia di illeciti e soprusi.

Il Direttivo nazionale di Aiab ha deliberato, inoltre, di rivolgersi al presidente del Senato, Piero Grasso, nella sua duplice veste di seconda carica dello Stato e di ex magistrato impegnato nella lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso, affinché aiuti le aziende e le cooperative biologiche innalzando, con la sua voce, il livello di attenzione contro le intimidazioni e le penetrazioni mafiose nelle attività rurali e nel sistema agroalimentare.