“Oggi è un grande giorno al quale siamo giunti dopo innumerevoli incontri per trovare compromessi sui singoli temi e riuscendo a snellire le lunghissime liste di voto”. E’ il commento di Giovanni La Via, parlamentare europeo del Pdl/Ppe e relatore della riforma della Pac, al margine del voto che si è tenuto ieri, mercoledì 23 gennaio, con cui la Commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale si è espressa sulle prime due relazioni che regolano il processo di riforma della Pac.

Per la prima volta il Parlamento europeo si è espresso sulla Pac ricoprendo il ruolo di codecisione. Le operazioni di voto si sono protratte per lungo tempo, a causa della pioggia di emendamenti che sono pervenuti sulle relazioni legate ai pagamenti diretti, allo sviluppo rurale e alla Ocm unica.

Riguardo al greeningspiega La Via- è prevalsa la posizione del Partito popolare europeo, per la quale abbiamo lottato, e con la quale rendiamo automaticamente greening oltre all'agricoltura biologica, anche l’applicazione delle misure agroambientali e l’agricoltura praticata in aziende situate in zone facenti parte della rete Natura 2000 disciplinata dalle direttive 92/43/Cee o 2009/147/Ce”.

Ci sono novità anche per i sistemi di certificazione, intesi come interventi che possono includere misure per l’efficienza energetica, biodiversità e la gestione integrata delle specie nocive. “Su quest’ultimo punto è stata decisiva la nostra azione di convincimento –spiega l’eurodeputato - nei confronti di altri Paesi in cui la presenza di aziende con produzione integrata non è diffusa come in Italia”.

Domani gli europarlamentari della commissione si esprimeranno sul “regolamento orizzontale” che, spiega La Via “rappresenta l’anello di congiunzione in termini finanziari, gestionali e valutativi della Pac. In tal senso ho proposto - conclude - modifiche tendono alla semplificazione e alla riduzione dell’onere burocratico”.