Rinnovato il contratto nazionale di lavoro 2012/2015 degli impiegati agricoli, scaduto il 31 dicembre 2011, e che interessa 20.000 lavoratori italiani.
L'accordo è stato firmato da Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Flai-Cgil, Fai-Cisl, l’Uila-Uil e Confederdia nella notte tra il 19 e il 20 novembre a Roma, a Palazzo della Valle.
A darne notizia il segretario nazionale della Uila, Giorgio Carra, in una nota.
“In questo contesto è apprezzabile il risultato economico - dice Carra - che prevede un aumento retributivo del 5,5% (2,6% dal 1/12/2012, 2,9% dal 1/9/2013), da calcolarsi sulle retribuzioni contrattate sia a livello nazionale che provinciale.
Ancor più significativo è il miglioramento di alcune tutele contrattuali, come la maternità obbligatoria che verrà integrata al 100% (era al 90%) e la possibilità di usufruire di periodi di aspettativa non retribuita di 6 mesi, anche nelle aziende con almeno tre impiegati (prima erano cinque)".
“Abbiamo chiuso una trattativa difficile caratterizzata da una situazione negativa del settore che ha spinto le controparti a chiedere il ridimensionamento di alcuni istituti contrattuali (™) - prosegue la nota della UIla -. Richiesta respinta, mentre sono stati ritoccati, marginalmente e solo per i nuovi assunti, i termini contrattuali previsti per il periodo di prova e di preavviso in caso di licenziamento”.
Per il settore agricolo il 2012 è stato difficile dal punto di vista della tutela contrattuale dei lavoratori. "Un anno caratterizzato dalla battaglia sindacale contro l’estensione del ricorso ai voucher e dall’impegno di Fai Flai e Uila per rinnovare tutti i contratti ancora aperti.
Dopo l’accordo sull’apprendistato (luglio 2012), che comprende anche il lavoro stagionale e riguarda l’intero settore agricolo, sono stati rinnovati 19 contratti provinciali per gli operai agricoli e, in tutte le province, fervono le trattative per giungere a conclusione entro la fine dell’anno”.
Tra i punti ai punti salienti dell’accordo i quali - oltre all’aumento salariale del 5,5% - ci sono la disciplina dell’apprendistato professionalizzante o di mestiere, l’impegno per il riordino e la razionalizzazione degli enti e degli organismi bilaterali e un nuovo articolo sulle pari opportunità.
Trattativa responsabile
“Il senso di responsabilità ha caratterizzato la trattativa - dice Mario Guidi, presidente di Confagricoltura -. Le imprese hanno fatto la loro parte nonostante la congiuntura economica negativa e le incertezze la riforma della Pac e al regime di tassazione per le società".
"Confidiamo ora nel governo affinché sia riservata al settore l’attenzione che merita - conclude Guidi - a partire dai provvedimenti per la crescita del sistema produttivo".
Una categoria preziosa
A riconoscere il ruolo prezioso svolto dalla categoria interessata dal provvedimento, la Cia che commenta: "La salvaguardia del potere di acquisto delle retribuzioni ha tenuto conto della situazione economica negativa delle imprese agricole con una congrua modulazione delle tranche di aumento (2,6% dal primo dicembre 2012 e 2,9% dal primo settembre 2013) e con la modifica, per i nuovi assunti, di istituti normativi (il periodo di prova e di preavviso) che risultavano essere troppo rigidi rispetto alle esigenze aziendali".
"Ora serve - conclude la Cia - un quadro legislativo per la crescita e lo sviluppo che sostenga gli sforzi delle imprese e dei lavoratori e attribuisca il giusto valore all’agricoltura".
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Fonte: Agronotizie