Il Mipaaf ha finanziato il progetto 'Sistemi avanzati per la produzione vivaistica di tappeti erbosi di specie macroterme ad uso multifunzionale a basso consumo idrico ed energetico', che ha portato all'acquisizione di nuove conoscenze per la diffusione delle specie macroterme da tappeto erboso in ambiente mediterraneo, i cui risultati sono stati presentati quest'oggi, in una giornata di studio che si è svolta all'Accademia dei Georgofili.

Quando si parla di tappeti erbosi ci si riferisce soprattutto a quelle superfici erbose destinate ad attività ricreative, sportive o con funzioni ornamentali, calpestabili e non calpestabili. In ogni caso il tappeto erboso svolge funzioni molto complesse di assoluto beneficio per l'uomo e per l'ambiente: ad esempio contribuisce alla riduzione dell'erosione del suolo, alla riduzione dei rumori e del riscaldamento dell'aria, aumenta la depurazione e conservazione dell'acqua, trattiene polveri e inquinanti dell'aria, contribuisce al benessere fisico e mentale delle persone.

Gli ambienti interessati ai tappeti erbosi sono numerosi, da quelli naturali con aree di interesse ambientale e paesaggistico a quelli tecnico-agronomici, raggruppati nel termine 'inerbimenti tecnici estensivi'.

Gli studi per l'impianto e la gestione dei tappeti erbosi sono stati realizzati principalmente nei Paesi anglosassoni, dove vengono utilizzate soprattutto poacee microterme, che necessitano di molta e continua irrigazione. Soltanto di recente in Italia sono state studiate tecniche che utilizzano specie macroterme, già presenti in ambiente mediterraneo, ma migliorate soprattutto negli Usa. Le piante macroterme sono capaci di fornire prestazioni vantaggiose in termini di risparmio idrico e tolleranza alla salinità, alle elevate temperature estive e alle malattie. Le macroterme più utilizzate sono tutte parenti della gramigna, Cynodon Dactylum, la nota pianta infestante che, con un apparato radicale di 2,5 metri, riesce a trovare l'acqua anche molto in profondità.