L'Associazione 'Donne in campo' della Cia, Confederazione italiana agricoltori, sottolinea che le aziende agricole condotte da donne sono  538mila su tutto il territorio nazionale. 

"Le agricoltrici moderne non solo coltivano i campi, ma si orientano verso i settori più innovativi: il biologico, le produzioni di nicchia Dop e Igp, la vitivinicoltura e aprono le porte delle loro aziende non soltanto ai turisti, ma alle scolaresche, ai disabili, agli anziani. Tutti servizi all'avanguardia - spiega l'associazione della Cia - che contribuiscono a far arrivare al 35% il contributo delle donne al valore aggiunto complessivo dell'agricoltura che si aggira intorno ai 26 miliardi di euro. Di questi ben 9,1 miliardi sono 'rosa'".

L'agricoltura è, insieme al commercio, il settore produttivo dove il tasso di 'femminilizzazione' è più elevato, solo negli ultimi dieci anni la quota di aziende 'rosa' è passata dal 30,4% al 33,3%. Le donne in agricoltura secondo la Cia hanno un profilo ben preciso, fanno innovazione, hanno forti aspettative professionali, hanno un tasso di scolarizzazione alto, prediligono la dimensione aziendale 'micro' e resistono meglio dei 'colleghi' uomini alle fluttuazioni del mercato. 

"Le donne - dichiara il presidente nazionale della Cia, Giuseppe Politi - sono una risorsa che ancora non viene adeguatamente valorizzata e che, invece, può rivelarsi uno dei driver vincenti per lo sviluppo dell'Italia".