“Il blocco degli autotrasportatori sta paralizzando di fatto le regolari attività commerciali delle aziende agricole del sud, causando ingenti perdite e gravissimi disagi. Chiediamo con la massima urgenza un intervento dello Stato e  che vengano studiate e messe a punto al più presto soluzioni che, pur rispettando il diritto di protesta e di sciopero di alcune categorie, possano garantire in futuro la possibilità che altri soggetti economici, come gli agricoltori, possano continuare a vivere del proprio lavoro”. Questo il commento del presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini in merito alla situazione critica causata dallo sciopero degli autotrasportatori.

“I danni sono ingenti – così prosegue Gardini – e riguardano la perdita del prodotto che non può essere ritirato, il mancato guadagno per i produttori agricoli e, cosa ancora più grave, la perdita del rapporto con i clienti e i distributori, soprattutto all’estero, per via delle mancate consegne, di cui si avvantaggiano irrimediabilmente gli altri Paesi competitor come la Spagna. Bloccare i prodotti all’entrata è stato gravissimo in termini di danno alle nostre produzioni. C’è la diffusa sensazione che si sia sottovalutato il problema a partire dall’inizio della protesta, che è cominciata in Sicilia per poi estendersi in tutto il territorio meridionale”. 

Calabria, Campania, Puglia, Basilicata le regioni che al momento registrano le situazioni più gravi.

In Puglia viene impedito il ritiro dalla campagna dei prodotti orticoli di stagione (cavoli, cavolfiori, finocchi e carciofi). Si stima una perdita di 700mila euro al giorno solo per il mancato prodotto che non viene più destinato all’export, a cui si aggiungono altri 400mila euro di mancato fatturato per quanto non riesce ad essere immesso nel circuito del mercato nazionale.

In Sicilia si assiste da ben 10 giorni ad un mancato carico da parte delle imprese agrumicole e orticole. In Calabria si continua a non ritirare il latte.