Con la consegna della medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica a Carlo Siciliani, presidente della Fondazione Enpaia, si è aperto il 23 novembre alla Camera dei Deputati il convegno di celebrazione dei 75 anni dell'Ente nazionale di previdenza per il settore agricolo.
Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha ricordato la lungimiranza dei fondatori dell'Enpaia per aver creato il welfare agricolo e l'impegno costante nel tempo per ampliarlo, degli amministratori che si sono succeduti.
Fini: 'Un esempio prezioso'
"La lunga storia dell'Enpaia e la sua tradizionale attenzione alle esigenze dei lavoratori agricoli – ha detto Fini – costituiscono un prezioso esempio a cui guardare nella ricerca delle migliori soluzioni per costruire in Italia un generale sistema di previdenza complementare. Un'esigenza, quest'ultima, che si presenta con particolare urgenza in questo momento di grave crisi economico-finanziaria che sta attraversando il Paese e che richiede, accanto al necessario risanamento dei conti pubblici, la realizzazione di riforme strutturali che consentano di aumentare la competitività del sistema Italia e di creare un impianto di tutele e di garanzie più giusto, maggiormente in sintonia con le dinamiche socio-economiche".
L'intervento del presidente Siciliani
E' seguita poi la relazione del presidente Carlo Siciliani, che ha ricordato che la Fondazione Enpaia è l'unico Ente bilaterale del welfare per il mondo agricolo e sin dall'origine, 1936, svolge con efficienza i suoi compiti istituzionali.
Siciliani ha individuato come punto di forza dell'Enpaia la capacità di autogestirsi, mantenendo sempre sia l'autonomia finanziaria sia l'autogoverno degli organi amministrativi.
"Le imprese e gli altri datori di lavoro iscritti all'Enpaia – ha spiegato Siciliani – costituiscono un insieme particolarmente attivo di soggetti economici poiché sono quelli con un più significativo volume d'affari e con una maggiore propensione a creare occupazione. L'Enpaia rappresenta l'élite dell'agricoltura".
Nel suo discorso Siciliani ha riportato alcuni dati: "Al 31 dicembre 2010 la Fondazione gestiva nelle sue varie forme previdenziali oltre 10.900 posizioni aziendali e oltre 75.800 rapporti assicurativi".
"Lo Stato – ha continuato Siciliani – è evidentemente sempre più consapevole che, in una società articolata e complessa come quella moderna non è possibile soddisfare direttamente le variegate e crescenti esigenze di tutela e assistenza che provengono dai lavoratori e dalle imprese, e che quindi è necessario affidarsi ad altri soggetti qualificati, quali appunto gli Enti bilaterali, espressione diretta delle stesse parti sociali interessate. Proprio in ragione delle sue origini, l'Enpaia è sempre attenta al tema della bilateralità ed è sempre pronta, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, a fornire il proprio contributo, in modo da poter assicurare ai lavoratori sempre maggiori e più efficaci forme di protezione sociale".
L'Enpaia e il dibattito sulla previdenza complementare
Le competenze dell'Enpaia attualmente sono state innovate e ampliate con la gestione dell'assicurazione contro gli infortuni, del trattamento per l'indennità di anzianità e del trattamento di previdenza in aggiunta a quello pensionistico erogato dall'Inps; il Fondo di quiescenza dei Consorzi di bonifica, le Casse di periti agrari e agrotecnici, Filcoop e Agrifondo.
"Questa Fondazione – ha dichiarato Gabriele Mori, direttore generale della Fondazione – da 75 anni svolge le funzioni degli attuali Fondi pensione complementari. Il dibattito sulla previdenza complementare sviluppatosi nel Paese dall'inizio degli anni Novanta potrebbe trovare nella storia dell'Enpaia una concreta possibilità di raffronto e possibilmente mutuarne le positività nell'interesse dei lavoratori".
"Credo – ha continuato Mori – che le parti sociali e il Governo dovrebbero esaminare con attenzione gli effetti di questa ormai consolidata esperienza per avere indicazioni utili al fine di consolidare nel Paese un sistema di previdenza complementare che garantisca a ogni pensionato la possibilità di integrare il basso tasso di sostituzione della pensione Inps con questa copertura finanziaria integrativa. Il mercato del lavoro negli ultimi anni si è profondamente modificato e conseguentemente anche la funzione degli Enti bilaterali ha subito delle estensioni di competenza".
Il mondo agricolo: una fotografia
Mori ha poi illustrato la fotografia del mondo agricolo: "Nel 2006 le aziende agricole con manodopera erano 205.000 scese a poco più di 200.000 nel 2010, con una notevole differenza nella presenza sul territorio nazionale, il 65% nel meridione, il 24% nel settentrione e circa l'11% nelle regioni centrali. Gli operai agricoli dal 2006 al 2010 sono invece aumentati passando da quasi 100.000 a oltre 1 milione e le imprese che assumono fino a 5 operai sono il 76%, fino a 10 operai il 12% e oltre 10 operai, il 10.9%. Gli operai a tempo indeterminato (oti) sono oltre il 51% al nord, il 19.3% al centro e il 29% al sud, mentre gli operai a tempo determinato (otd) sono il 61% al sud e il 24% al nord. Gli immigrati sono in prevalenza stagionali, nel 2010 ammontano a 142.104 e la regione con più extracomunitari è l'Emilia Romagna con 20.420 lavoratori".
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La platea durante l'incontro
Le tavole rotonde
Due le tavole rotonde, moderate dal giornalista del Tg1 Rai, Dino Sorgonà.
La prima è stata dedicato al tema 'La Fondazione Enpaia e le sue specificità nel sistema previdenziale' e ha visto l'intervento di responsabili delle organizzazioni sindacali e datoriali del mondo agricolo italiano: Stefania Crogi, Stefano Faiotto, Massimo Gargano, Mario Guidi, Giuseppe Maggi, Stefano Mantegazza e Claudio Paitowsky, che hanno sostenuto l'importanza dell'attività svolta dall'Enpaia e la necessità per il settore agricolo di un lavoro unitario delle parti sociali e un ulteriore sviluppo delle competenze dell'Ente che è in grado di gestire il welfare per tutto l'agroalimentare.
'La ridefinizione del welfare e il nuovo modello sociale di sostenibilità economica', il tema affrontato nella seconda tavola rotonda nella quale Paolo Russo, presidente della Commissione agricoltura alla Camera dei Deputati, ha evidenziato la capacità dell'agricoltura di attrarre nuovi investimenti e i giovani in particolare. Per Santo Versace, "l'agricoltura nel Made in Italy può essere un diamante", ma per il settore occorre certezza di mercato. Enrico Letta ha concluso i lavori indicando l'esigenza di un nuovo welfare per superare la crisi che interessa il Paese e l'importanza della professionalità dell'Enpaia per tutto il mondo agricolo.
Guardare al passato per andare verso il futuro
La Fondazione Enpaia per l'occasione dei 75 anni di attività ha realizzato l'annullo di un francobollo che è stato consegnato ai presenti in sala, tra i quali numerosi parlamentari e personalità del mondo istituzionale e previdenziale.
In occasione della ricorrenza l'Enpaia ha ristampato il testo di Angiolo Cabrini 'La Legislazione Sociale', del 1913, che presenta le prime tappe della previdenza dal 1859 al 1913.
"E' utile – ha affermato Siciliani in merito – ripercorrere le tappe che ci hanno portato fin qui, per poter meglio progettare, recuperare, rinnovare e rivalutare tanti percorsi guardandoli con uno sguardo nuovo, capendo bene i presupposti economici e politici".
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Fonte: Fondazione Enpaia