Numeri in crescita per Terremerse. Il preconsuntivo semestrale al 30 giugno scorso ha fatto registrare un aumento del fatturato del 33% rispetto al 2010.

I report mensili di luglio e agosto confermano la positività del trend, accreditando una proiezione sulla conclusione dell'esercizio in corso a quota 150 milioni euro di fatturato.
Un dato importante: il fabbisogno di risorse finanziarie esterne (necessarie a sostenere l'incremento di fatturato) non è aumentato in proporzione del maggiore valore della produzione realizzato. Spiega Gilberto Minguzzi, amministratore delegato di Terremerse: "In sintesi, è aumentata la capacità della Cooperativa di produrre mezzi propri e non è peggiorato il rapporto tra tempi di pagamento e tempi di riscossione dei crediti".

I margini di contribuzione delle attività industriale e commerciale svolta da Terremerse con clienti nel comparto dei cereali, delle agroforniture e della lavorazione delle carni, in parallelo alla normale attività di mutualità con i soci, conducono a una previsione di chiusura in attivo dell'esercizio 2011.
"A novembre vedremo i dati dell'ultimo preconsuntivo dell'annata e verificheremo le conferme o gli scostamenti rispetto alle previsioni accennate – commenta Minguzzi - .Si sono create le condizioni per un consolidamento della spinta in avanti che avevamo ipotizzato con l'adozione delle linee strategiche del piano triennale. L'emanazione del bando per la presentazione di progetti di contratti di sviluppo è un'opportunità e ci stiamo attrezzando per presentarci preparati".

 

Ortofrutta

Il comparto dell'ortofrutta presenterà un programma di investimenti volti ad accrescere la produttività e la competitività, attraverso l'acquisizione di nuovi impianti e tecnologie per le lavorazioni, l'incremento della capacità frigorifera e l'innovazione nel sistema gestionale informatico.
"Terremerse non intende arretrare nel suo impegno nel comparto – sottolinea l'ad -. Non vogliamo tornare a imbatterci con le stesse criticità che abbiamo dovuto fronteggiare quest'anno. Bisogna tener presente che il consumo sta decretando l'obsolescenza di una componente significativa dell'offerta di pesche e nettarine. Dopo il drastico calo dei consumi occorre orientarsi verso una riduzione selettiva e una diversificazione di specie e varietà che incontrino il gusto e l'apprezzamento dei consumatori. E serve poter disporre di frutta in grado di raggiungere mercati nuovi. Con i tempi che corrono meglio contenere i volumi e fissare gli standard qualitativi al top, così da poter supportare l'acquisizione di relazioni con i migliori canali commerciali".

 

Carni

Il successo ottenuto con la ristrutturazione del 2010 consente a Terremerse di guardare a nuovi e più ampi mercati, tornando ad investire anche in impianti volti allo sviluppo della capacità di lavorazione, dopo anni di stagnazione.

 

Cereali

Nei cereali sono buoni margini ottenuti, sia nel realizzo delle liquidazioni ai soci, sia nell'attività commerciale sviluppata dalla Cooperativa con i clienti.
"Il posizionamento e il sistema di relazioni che abbiamo costruito ci consentono di cogliere maggiori opportunità sui mercati di sbocco – dice  Minguzzi -. Coerentemente con questa strategia, avanzano piani d'investimento e relazioni con produttori in nuove regioni d'Italia e all'estero, in particolare in Serbia e in Romania, mentre si delineano più nettamente i contorni dei programmi d'investimento del Consorzio Italiana Stoccaggi, partecipato da Terremerse e da privati".

 

Agroforniture

Nelle agroforniture l'originale modello organizzativo (mantenuto l'insediamento nell'area delle piccole imprese) ha consentito risultati positivi di sostenibilità di una struttura di servizio fortemente diffusa sul territorio e di convenienza per i soci (soprattutto nel rapporto fra costi ed efficacia dei risultati di produzione ottenuti. Questo modello organizzativo si dimostra capace di generare margini per la Cooperativa, vantaggi per i fornitori e convenienza per i soci. Gli investimenti futuri
riguarderanno la realizzazione di nuovi punti vendita nei territori di più recente espansione, oltre alla manutenzione straordinaria di quelli di più antico insediamento e allo sviluppo delle reti all'estero.

"I macroscenari intorno a noi non continuano a parlare di crisi del debito in diversi Paesi dell'Eurozona e di misure di taglio della spesa pubblica, – conclude Minguzzi - sono notizie che finiscono inevitabilmente per avvitare la spirale della recessione nei consumi e per accrescere la difficoltà ad accedere al credito per le piccole e medie imprese. I nostri sforzi di cooperatori, offesi dal recente aumento della tassazione sugli utili portati a riserva, potrebbero dimostrarsi fragili se non si imboccasse presto la strada del sostegno allo sviluppo su scala europea. Comunque sia non lasceremo nulla di intentato per fare fino in fondo la nostra parte".