Nonostante la crisi, nel 2010 il Gruppo Apo Conerpo ha collocato sul mercato oltre 1 milione di tonnellate di prodotti ortofrutticoli freschi, con una flessione del 15% rispetto all’anno precedente per la contrazione delle rese dovuta all’andamento climatico sfavorevole e per la diminuzione delle superfici a pomodoro da industria.
Nonostante questa contrazione produttiva, il volume d’affari aggregato del Gruppo ha raggiunto i 671 milioni di euro, con una flessione del 2% rispetto ai 685 milioni del 2009: un risultato ottenuto anche grazie all’azione delle filiali commerciali Alegra, Naturitalia e Valfrutta Fresco. Il patrimonio netto ha mostrato un lieve incremento attestandosi sui 26,5 milioni di euro.
I prodotti di punta sono le pere con un’offerta di oltre 143.000 tonnellate (quasi il 21% del raccolto nazionale), le nettarine con poco meno di 100.000 tonnellate (18% della produzione italiana), i kiwi con circa 41.000 tonnellate (9,5% del raccolto nazionale), le pesche con 32.000 tonnellate (3,1% dell’offerta nazionale), le mele con 30.000 tonnellate (1,3% della produzione italiana).
Sul fronte delle orticole, i prodotti più importanti sono i pomodori con più di 415.000 tonnellate (6,1% del totale nazionale), seguiti dalle patate con oltre 49.000 e dalle cipolle con più di 30.500.
I risultati sono stati illustrati dal presidente Davide Vernoccchi, dal vice presidente, Roberto Cera e dal direttore, Gabriele Chiesa.
“Nel 2010 – ha sottolineato Vernocchi – Apo Conerpo ha collocato sul mercato oltre un milione di tonnellate di prodotti ortofrutticoli freschi: 400.000 tonnellate di frutta e 650.000 tra ortaggi e patate, risultato in linea con la tendenza nazionale dove si è riscontrata una stagnazione dei consumi di ortofrutta”.
“Per ciò che riguarda le destinazioni della produzione di Apo Conerpo – ha proseguito Vernocchi – il volume d’affari realizzato presso la Gg italiana ha raggiunto i 104 milioni di euro (+5% sul 2009), quello relativo all’export i 112 milioni (+9%) mentre si è ridotto il giro d’affari dei prodotti destinati all’industria di trasformazione che si è collocato sui 74 milioni di euro (-15% rispetto all’anno precedente).
Il plusvalore del trasformato si è attestato a 287 milioni di euro (-3% sul 2009) e il giro d’affari del prodotto non confezionato, indirizzato al mercato tradizionale, si è posizionato sui 94 milioni (-7%). Nel 2010 il Gruppo ha puntato sui canali commerciali in grado di assicurare la maggiore remunerazione dei prodotti degli associati”.
“Oltre ai buoni risultati commerciali – hanno ricordato Vernocchi e Cera – nel 2010 si è registrato l'impegno sempre maggiore per il miglioramento qualitativo dei prodotti attraverso l’assistenza tecnica in campagna e l'incremento dei controlli del processo lungo l’intera filiera.
Per verificare l’applicazione dei Disciplinari di produzione integrata, 119 tecnici hanno controllato quasi 28.500 ettari, pari a circa l’84% degli oltre 32.000 ettari che costituiscono la superficie totale coltivata dai soci di Apo Conerpo".
Innovazione e sperimentazione
Apo Conerpo ha partecipato ai Comitati tecnici degli enti pubblici e privati e ha potenziato i rapporti con gli Istituti universitari. E' proseguito lo sviluppo dell’attività della società collegata New Plant, costituita nel 2002 assieme ad altre due organizzazioni di produttori romagnole, per l’individuazione di novità e la successiva gestione in esclusiva: il 70% delle nuove varietà introdotte negli ultimi anni negli impianti di pesco e susino è rappresentato dalle cultivar studiate dai Comitati tecnici di Apo Conerpo o in ambito New Plant; la percentuale supera il 90% considerando pomacee, albicocco, ciliegio, actinidia e colture industriali.
Nel 2010 l’attività di ricerca si è concentrata sulla batteriosi del kiwi.
“Sul fronte degli investimenti destinati allo sviluppo delle imprese associate – sottolinea il direttore Chiesa – nel 2010 Apo Conerpo ha potenziato il Programma operativo investendo complessivamente oltre 60 milioni di euro così suddivisi: 4,5 milioni destinati alla pianificazione della produzione, 17,2 milioni indirizzati al miglioramento della qualità dei prodotti, 14,8 milioni destinati alla promozione e valorizzazione dei prodotti freschi e trasformati, 19 milioni per le misure ambientali, 5,8 milioni destinati alla prevenzione e gestione delle crisi. Nonostante questi importanti investimenti, il settore resta comunque scoperto di fronte a situazioni di emergenza come la recente diffusione del batterio Escherichia Coli che sta creando grandi preoccupazioni tra l’opinione pubblica con una sensibile ed ingiustificata diminuzione dei consumi di ortofrutta e conseguenti ripercussioni negative sull’intero sistema”.
APO CONERPO IN CIFRE
Produttori associati
|
7.000
|
Cooperative socie
|
45
|
Superficie coltivata (Ettari)
|
32.300
|
Produzione commercializzata (Ton)
Frutta
Ortaggi e patate
|
1.045.000
395.000
650.000
|
Volume d’affari (Milioni euro)
Grande Distribuzione italiana
Export
Industria di trasformazione
Plusvalore del trasformato
Mercato tradizionale
|
671
104
112
74
287
94
|
Patrimonio netto (Milioni di euro)
|
26,5
|
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Fonte: Apo Conerpo