Il Cda di Terremerse nella seduta del 27 aprile, ha approvato la proposta di bilancio d’esercizio 2010 da sottoporre all’approvazione dell’assemblea.
La proposta di consuntivo approvata si chiude con un risultato di gestione utile per 823.000 €, al netto di scelte di gestione straordinaria (pro Fondo crediti, garanzia scorte di magazzino e spese future impreviste), oltre alle svalutazioni determinate da vicende esterne alla gestione, come quelle della partecipazione in Distercoop, oggi posta in liquidazione, dell’abbattimento del valore patrimoniale dell’area ex stalla di Argenta (acquisita dall’incorporazione della Cooperativa Capca, effettuata nel 2010), dell’abbattimento del valore delle attrezzature contenute nello stabilimento di Via Classicana, a Ravenna, in via di dismissione per effetto dell’esecuzione contrattuale della vendita del sito alla società immobiliare Unagro.

I dati vengono riportati nella versione civilistica del bilancio, che però attribuisce alla gestione caratteristica le voci di costo citate, dagli accantonamenti ad alcune svalutazioni, mentre attribuisce alla gestione straordinaria le sole svalutazioni dell’area ex Capca e delle attrezzature di via Classicana.
Una corretta riclassificazione del bilancio mostra che l’utile di gestione deriva dal margine prodotto nelle attività di agroforniture, gestione cerealicola e ortofrutticola, lavorazioni delle carni.
 

Le agroforniture hanno confermato il trend eccezionalmente positivo di realizzazione di margine contributivo avviato a partire dal 2008, nonostante l’andamento climatico del 2010, che ha comportato la perdita di 5 mesi di operatività nei consumi delle aziende agricole.
Il comparto cerealicolo, consolidando il proprio know how e il proprio sistema di relazioni di mercato, ha potuto cogliere in pieno le positività del mercato, compensando abbondantemente con il recupero di valore e margini la flessione in volume nei conferimenti, dovuta alle avversità climatiche.
Il comparto ortofrutticolo ha effettuato un importante recupero di costi diretti di lavorazione, garantendo così liquidazioni ai soci in linea con le migliori performance dei concorrenti cooperativi e consentendo inoltre un margine positivo di contribuzione ai costi generali di strutture.
Nel settore carni si registra un importante recupero di marginalità ed efficienza, ottenuta sia attraverso una nuova politica degli acquisti, sia attraverso una rinnovata organizzazione del lavoro, che apporta importanti economie sui costi di produzione.
Tutto questo a parità di standard qualitativi, realizzando così le condizioni per una maggiore penetrazione di mercato e l’acquisizione di importanti quote di fatturato.

Con la destinazione a riserva dell’utile realizzato, il patrimonio netto di Terremerse raggiungerà i 34,5 milioni di Euro. L’esposizione debitoria, al netto dell’incorporazione di Capca e del suo debito, del significativo incremento di fatturato realizzato, delle scorte di magazzino da doversi finanziare, nonché degli investimenti straordinari effettuati nel fotovoltaico, si mantiene al di sotto della soglia dei 40 milioni.

 

Il Piano triennale poggia sui positivi risultati di bilancio del 2010. La proiezione aritmetica dei dati di preconsuntivo di settembre, prudenziale rispetto all’effettivo risultato d’esercizio, al netto degli incrementi di costo stimati e con una previsione di volumi di attività assolutamente realistica, dà conto di budget capaci di incrementare significativamente l’utile ricavabile dall’attività.

 

Su questi dati poggiano le azioni di sviluppo che la cooperativa intende perseguire nel triennio.

Il primo livello d’impegno è dato dalla volontà di reimpiegare il cash flow potenziale, per circa 10 milioni di €, per l’attuazione di progetti di sviluppo e innovazione orientati alla crescita nei settori principali.
Nel settore cerealicolo si punterà a far rete con players mondiali, come i partners di Axcereal, e ad espandere l’attività della Cooperativa o di sue collegate in altre regioni d’Italia e in altri Paesi, a cominciare dalla Serbia e dalla Romania, per acquisire relazioni su quei mercati e su quello internazionale.
L’espansione dell’attività cerealicola permetterà di sviluppare significativamente l’attività di distribuzione di agroforniture di Terremerse o di sue collegate in Italia e all’estero.

Nel comparto frutticolo si perseguirà la diversificazione dell’offerta, sia sostenendo gli investimenti dei soci, sia realizzando investimenti diretti della Cooperativa per la crescita della produzione in conferimento di quelle specie (albicocco nuove varietà, pere Abate Fetel, mele Fuji, pesche nettarine nuove varietà, kaki di Romagna ) che ancora consentono di riscuotere apprezzamento dal mercato e margini per la Cooperativa e per i suoi soci.

Nel comparto della lavorazione delle carni i brillanti risultati gestionali ottenuti nel 2010 propongono ora la necessità di un consolidamento in termini di fatturato, volumi e margine, sapendo di poter contare su alcuni fondamentali asset competitivi: un know-how di ricette regionali a prezzi competitivi; un marchio, Comacar, riconosciuto dal mercato locale e, oggi, grazie alle partnership con alcune catene della Gdo anche a livello extra-locale

Terremerse eserciterà un continuo monitoraggio sulle opportunità offerte dal mercato per eventuali acquisizioni di impianti, immobili, società dotate di avviamento, per sviluppare le attività di core business più suscettibili di crescita.
Tutto questo in aggiunta e a sostegno del tradizionale impegno a realizzare progetti di fusioni cooperative e/o accordi societari per la costituzione di sistemi d’impresa a rete capaci di rendersi protagonisti sul mercato globale.