Anche le ultime stime dell'Istat confermano il preoccupante dato di crescita della disoccupazione giovanile, salita a marzo dello 0,3 % e complessivamente pari al 28,6%. 

"La responsabilità – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è da ricercare nei mancati investimenti in quei settori che potrebbero costituire un interessante sbocco lavorativo per le nuove generazioni, in particolar modo in quello agroalimentare. Il dato sulla disoccupazione giovanile – continua Tiso – è particolarmente grave in alcune aree del Sud, dove si arriva a percentuali vicine al 40% e dove l'agricoltura, che costituisce una fetta importante delle economie regionali, potrebbe divenire un essenziale strumento di rilancio".

"Le istituzioni politiche – prosegue Tiso - sono sempre più distaccate dalle esigenze dei cittadini e continuano a discutere di problematiche ben diverse da quelle che dovrebbero essere invece all'ordine del giorno. In un contesto come l'attuale, l'immobilismo sta divenendo una ulteriore crisi nella crisi. Lo stesso coinvolgimento del mondo agricolo in un piano alternativo energetico, ancora ignoto nei suoi particolari e che avrebbe potuto favorire l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, subisce un ulteriore stop dall'incertezza che regna sui contributi statali per le rinnovabili. Una scelta – conclude il presidente nazionale Confeuro – che non solo sta rallentando la ripresa, ma che, come sempre, andrà a colpire le fasce più deboli e meno protette, tra le quali i giovani che hanno investito in un settore da tutti riconosciuto come il futuro".