E' stato presentato al ministero dello Sviluppo economico, il secondo Rapporto nazionale sull'imprenditoria femminile, elaborato dal Dipartimento per le Pari opportunità e l'Unioncamere.
Le aziende 'rosa' sono 1,4 milioni, e resistono di più della media alle 'intemperie' del mercato mentre la loro dimensione ideale si conferma preferibilmente quella 'micro'.
Coldiretti: 'Da 'femminilizzazione' agricoltura italiana, forte impulso all'innovazione'
"Il 17,8% delle imprese rosa si trova nel comparto dell'agricoltura, che si conferma come un settore in grado di attirare un crescente interesse del mondo femminile".
Lo sottolinea la Coldiretti commentando i dati dell'Unioncamere che rileva la presenza di un totale di 1,4 milioni di aziende "in rosa" presenti in Italia nei diversi settori nel primo semestre 2010.
La capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell'ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura sembra essere una delle principali ragioni della presenza femminile nelle campagne.
"In Italia - aggiunge la confederazione - si contano circa 260mila imprese rosa con quasi una azienda agricola su tre che è oggi condotta da una donna. La progressiva femminilizzazione dell'agricoltura italiana - conclude la Coldiretti - ha certamente dato un impulso alla forte innovazione che ha caratterizzato il settore con l'ampliamento delle attività ad esso connesse, come la trasformazione dei prodotti, il benessere, le fattorie didattiche e i servizi alle persone come gli agriasilo e la pet-therapy".
Copagri: 'Non disperdere il patrimonio della presenza femminile in agricoltura'
"Tra il 2009 ed il 2010 le imprese agricole condotte da donne sono le uniche a segnare un calo, seppure lieve (-2,48%). Ciò nonostante la presenza femminile alla guida delle imprese agricole si attesta tra le più alte nell'ambito dei settori di attività economica con 253.214 aziende e un tasso del 29,2% sul totale dell'imprenditoria agricola, che è superiore alla percentuale totale di imprese nazionali al femminile (23,3%)".
A sottolinearlo è la Copagri, a proposito del rapporto dell'Unioncamere sull'imprenditoria femminile. "Indubbiamente - osserva la Copagri - la crisi ha inciso su un settore strutturalmente debole e più esposto di altri anche a fenomeni naturali come l'agricoltura, ma l'alto numero di imprese agricole rosa e la consistente percentuale rispetto al totale del settore confermano un patrimonio che non va disperso e, anzi stimolato con adeguati interventi, a maggior ragione in una delicata fase economico finanziaria come quella attuale".
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Fonte: AgricolturaOnWeb