Si è svolta nei giorni scorsi a Roma la quarta assemblea generale di FederMosti, l’associazione italiana dei produttori di mosti e succhi d’uva, di cui fanno parte 13 aziende, rappresentative di oltre il 90% della produzione nazionale.
Tra gli obiettivi del settore, quello di rendere obbligatoria l’evidenziazione in etichetta dell’aggiunta di zucchero nei vini in quanto il saccarosio è un prodotto non derivante dalla vite. Questa iniziativa ha già trovato l’appoggio del Mipaaf, attraverso il capo dipartimento Mario Catania e della Federconsumatori, la cui vice-presidente Rita Battaglia è intervenuta in assemblea a testimoniare come tale indicazione in etichetta garantirebbe la tutela e la piena trasparenza verso il consumatore.
FederMosti si sta poi adoperando per far emergere l’importante funzione dell’agro-industria dei mosti e dei succhi d’uva nell’ambito della filiera vino per evitare sovra-produzioni e per la salvaguardia delle superfici vitate.
Altri obiettivi dell’associazione, gestita in outsourcing da Bertagni Consulting srl, sono quelli di favorire l’equiparazione dell’Iva dello zucchero d’uva e quella del saccarosio e di valorizzare attraverso campagne informative e promozionali i mosti concentrati e i succhi d’uva.
Di questi temi si è discusso, con taglio internazionale, alla presenza di numerose delegazioni di produttori europei provenienti da Spagna, Francia e Grecia, con i quali il 20 novembre FederMosti ha dato vita a Must, il lobbying europeo dei produttori di mosti e succhi d’uva.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: FederMosti