Un monitoraggio articolato, che ha il pregio di combinare i dati provenienti dalla rilevazione diretta in campo con quelli ottenuti dalle immagini tele derivate e che è stato portato a termine con l’ausilio di circa 250 esperti che coprono l’intero territorio nazionale da maggio ad ottobre di ogni anno, effettuando più di 100 mila osservazioni su luoghi selezionati con metodi statistici da una “maglia” predefinita composta da circa 1.200.000 punti. Le informazioni ottenute, messe a disposizione attraverso appositi “Bollettini”, forniscono le stime di superficie per le principali colture agrarie italiane, anche se l’uso del suolo è disaggregato in 85 classi. Le previsioni di produzione vengono invece effettuate per le otto colture più significative per il nostro Paese, tra cui frumento duro, frumento tenero e orzo.
1. Superfici cereali autunno vernini
Dal Bollettino 2009 si rileva che le superfici investite a frumento duro, tenero, orzo e avena per l’anno in corso hanno registrato nel complesso una diminuzione del 15% rispetto al dato 2008, attestandosi sui 2,3 milioni di ettari. Tra le singole colture, nel 2009 rispetto al 2008, il calo maggiore si registra per il frumento tenero (-20%) seguito dall’avena (-16%), dall’orzo (-15%) e dal frumento duro (-12%).
|
AGRIT
2008
|
AGRIT
2009
|
Variazione %
|
Descrizione
|
Superficie (ha)
|
Superficie (ha)
|
2009/2008
|
Frumento duro
|
1.479.594
|
1.301.819
|
-12%
|
Frumento tenero
|
714.075
|
571.918
|
-20%
|
Orzo da granella
|
345.829
|
293.884
|
-15%
|
Avena da granella
|
159.426
|
133.560
|
-16%
|
Totale
|
2.698.924
|
2.301.181
|
-15%
|
Dopo il forte incremento delle superfici di queste colture che si è registrato nel 2008, l’inversione di tendenza del 2009 è per lo più da imputare all’andamento dell’annata agraria; in particolare, le piogge nel periodo autunnale hanno ostacolato le semine, condizionando le scelte degli agricoltori, mentre quelle primaverili hanno creato difficoltà al normale andamento delle colture.
Inoltre, sembra registrarsi una minore convenienza alla coltivazione di frumento duro, frumento tenero e orzo, i cui valori di mercato sono diminuiti sensibilmente a partire dalla raccolta 2008.
Da una prima stima, emerge che la diminuzione delle superfici investite a cereali autunno-vernini è compensata da un significativo aumento delle superfici investite a colture industriali (colza, soia, girasole) e da un incremento meno marcato delle superfici destinate a prati avvicendati (erba medica ed altri prati avvicendati), di quelle messe a riposo (set- aside) e di quelle non coltivate.
Rispetto alla rilevazione delle colture industriali (283.501 ettari nel 2008), il dato provvisorio ancora in fase di rilevazione (il bollettino sarà pubblicato nel mese di settembre 2009) evidenzia un incremento di oltre il 50%.
A livello regionale, le maggiori variazioni di superficie dei cereali autunno-vernini (quasi sempre in calo) rispetto ai dati Agrit 2008, si riscontrano in Sardegna (- 51%), Calabria (- 36%), Toscana (-35%), Friuli (-34%) e nel Lazio (-31%). In queste Regioni, ad eccezione del Friuli, la superficie investita a cereali autunnali è inferiore anche ai valori del 2006. L’unica Regione in controtendenza è la Sicilia, che registra un lieve aumento (+2%).
Alcune informazioni aggiuntive sulle singole colture
Il frumento duro a livello nazionale registra una diminuzione tra il 2008 ed il 2009 del 12%; a livello regionale i cali più significativi si registrano in Sardegna (-49%), Toscana (-39%), Lazio (-34%), Umbria (-17%).
Nelle Regioni cosiddette “tradizionali” per la coltura, il calo è inferiore: il maggior calo si registra in Puglia (-7%), minore in Basilicata (-3%) e Sicilia (-2%).
Le uniche Regioni in contro tendenza sono l’Emilia (+ 8%) e l’Abruzzo (+ 20%).
Il frumento tenero registra una diminuzione diffusa su tutto il territorio nazionale (- 20%), particolarmente significativo nelle Regioni del Centro Italia (Lazio – 42%, Umbria – 42%, Toscana – 40%) e minore nelle Regioni del Nord (-13% Emilia, - 20% in Friuli, Veneto e Lombardia). In controtendenza si segnalano le Marche (+ 28%) e la Basilicata (+ 20%).
Anche per l’orzo si stima una diminuzione a livello nazionale rispetto al 2008 del 15%; a livello regionale, si riscontra una diminuzione in tutte le Regioni ad eccezione dell’Umbria (+19%), del Veneto (+15%) e del Piemonte (+5%).
2. Produzioni cereali autunno vernini
Nel 2009 la produzione delle tre colture rilevate (frumento duro, frumento tenero e orzo) è stimata in 81,6 milioni di quintali.
|
AGRIT 2008
|
AGRIT 2009
|
Var. % 2009/2008
|
Colture
|
Produzione
(Q.li)
|
Produzione
(Q.li)
|
|
Frumento duro
|
53.922.970
|
41.363.181
|
-23,3%
|
Frumento tenero
|
39.407.420
|
29.522.769
|
-25,1%
|
Orzo da granella
|
13.259.200
|
10.705.322
|
-19,3%
|
Totale
|
106.589.590
|
81.591.272
|
-23,5%
|
Analogamente alla superficie, anche la produzione di cereali autunnali nel 2009 ha registrato quindi un calo, dovuto in parte alle minori superfici ed in parte all’andamento dell’annata agraria che, in alcune zone, in particolare nel Sud Italia, ha portato a basse rese unitarie dovute per lo più alle abbondanti piogge seguite da un caldo intenso che non ha favorito il normale ciclo di maturazione.
Nel 2009, la produzione di frumento duro si dovrebbe attestare intorno a 41 milioni di q.li (-23,3% rispetto al 2008), quella di frumento tenero intorno ai 30 milioni di q.li (-25,1%) e quella di orzo a 10 milione di q.li (-19,3%).
Il panorama regionale evidenzia che la Regione Emilia Romagna consolida il primato produttivo per i cereali autunno vernini (frumento duro, frumento tenero e orzo) con circa 15,4 milioni di q.li, su di una superficie di circa289 mila ettari, segue la Puglia, con circa 9,5 milioni di q.li su di una superficie nettamente superiore (circa 395 mila ettari). Le Marche si piazzano al terzo posto, con 8,16 milioni di q.li, su di una superficie di 194 mila ettari, seguono la Sicilia con 7,5 milioni di quintali su 270 mila ettari e il Veneto con 7,0 milioni di q.li su 125 mila ettari.
Per il frumento duro, il primato produttivo spetta alla Puglia con 8,8 milioni di quintali, seguita dalla Sicilia con 7,28 milioni di q.li, dalle Marche con 6,7 milioni di quintali, dall’Emilia con 3,15 milioni di q.li, dalla Basilicata con 3,14 milioni di quintali e quindi dalla Toscana con 2,87 milioni di quintali.
Per il frumento tenero, il primato produttivo spetta all’Emilia con 10,9 milioni di quintali, seguita dal Veneto con 5,8 milioni di quintali e dal Piemonte con 4,6 milioni di quintali.
Per l’orzo il primato produttivo spetta all’Emilia con 1,4 milioni di quintali, seguita dalla Lombardia con 1,2 milioni di quintali, dal Piemonte con 1,1 milioni di quintali e dalle Marche con 1,0 milioni di quintali.