In questi tempi duri per il mercato del miele, con produzioni in calo e prezzi e consumi pure, un'azienda sta provando una strategia innovativa, puntando tutto sul marketing, sulla comunicazione e la vendita online per promuovere i suoi prodotti.
L'azienda è Natiflow, con sede in provincia di Avellino, e noi abbiamo intervistato Nicola Iorillo, il suo responsabile marketing, per vedere da vicino quali siano i vantaggi, le opportunità e i limiti di questa scelta.
Signor Iorillo, cosa è Natiflow?
"Natiflow è un'azienda agricola specializzata nella produzione di miele e altri prodotti dell'apiario. Nasce dalla passione comune di 3 giovani ragazzi, fortemente appassionati della natura, del mondo dell'apicoltura e con un profondo legame alla propria terra, ma soprattutto con l'obiettivo di creare qualcosa di bello e unico. Ognuno di noi ha competenze professionali ed esperienze di vita diverse che, unite alla passione per le api e per l'ambiente, hanno fatto sì che questo progetto ambizioso nascesse e, in poco tempo, crescesse fino a ricoprire un ruolo importante nello scenario dell'apicoltura e della produzione di miele italiano. Abbiamo già ricevuto diversi riconoscimenti e anche testate importanti come Ansa, ci hanno dedicato articoli dove parlano di noi come i migliori venditori di miele artigianale".
Quale è la vostra strategia commerciale?
"È molto semplice: noi crediamo nella qualità e nel made in Italy. Puntiamo sulla qualità e non sulla quantità e siamo fortemente convinti che questi siano valori unici e imprescindibili. Quello che i nostri clienti trovano nei loro vasetti è un prodotto puro, frutto del lavoro delle api, senza alterazioni o processi industriali. Abbiamo iniziato a realizzare confezioni regalo, come i regali di Natale, realizzate interamente a mano e con solo prodotti 100% italiani e tutte, ovviamente, composte con ciò che produciamo noi: miele, polline, propoli e biscotti artigianali fatti con il nostro miele. Il 2024 sarà l'anno in cui punteremo al mercato estero, dove i prodotti italiani sono molto apprezzati. Abbiamo deciso di curare il dettaglio e di coinvolgere i clienti che acquistano i nostri prodotti in un'esperienza fatta di gusto e di bellezza, la stessa bellezza che caratterizza il mondo delle api e il lavoro che svolgono. Facciamo anche un grande lavoro di sensibilizzazione attraverso il nostro blog, dove i nostri clienti possono trovare informazioni sulle caratteristiche del miele e l'importanza delle api per il nostro pianeta.
Dal punto di vista commerciale puntiamo sulla vendita online attraverso il nostro sito e gestiamo tutto internamente per abbattere i costi. Ci avvaliamo delle pubblicità sui social e su YouTube per divulgare i nostri prodotti. Siamo presenti su marketplace come Amazon, ma solo come vetrina, le loro commissioni sono molto alte quindi preferiamo interagire con i clienti in maniera diretta.
Di che dimensioni aziendali stiamo parlando in termini di alveari e di quintali di miele commercializzato?
"Facciamo un prodotto di nicchia e mettiamo sul mercato solo quello che le nostre api riescono a produrre evitando di stressarle. Abbiamo standard di qualità molto alti e per poterli mantenere dobbiamo fare un passo alla volta. Attualmente abbiamo circa 150 alveari collocati in diversi apiari tra la Campania e la Sardegna.
Per la Sardegna abbiamo un apicoltore che gestisce i nostri alveari e che viene pagato per le ore che dedica alle nostre api. I costi per spostarsi infatti sarebbero troppo alti quindi abbiamo preferito trasmettere i nostri standard ad un apicoltore locale e creare questa collaborazione. Per quanto riguarda la produzione ovviamente varia di anno in anno in funzione di come va la stagione ma con gli alveari che abbiamo attualmente riusciamo a raggiungere anche i 23-24 quintali all'anno.
In ogni caso scegliamo con cura i terreni dove posizioniamo i nostri apiari, infatti, li collochiamo sempre lontano da centri abitati e a diversi chilometri da piantagioni e allevamenti intensivi. Tutto questo lo facciamo per tutelare la salute delle nostre api e garantire un prodotto incontaminato.
Un'immagine promozionale dei prodotti dell'azienda
(Fonte: Natiflow)
Commercializzate solo le vostre produzioni o acquistate anche da altre aziende?
"Come detto in precedenza, vendiamo solo miele e prodotti che riusciamo a produrre noi. La produzione è limitata infatti, alcune varietà del nostro miele finiscono prima e, andando out of stock, bisogna poi aspettare la raccolta successiva per le nuove disponibilità. Alcuni clienti affezionati prenotano il miele prima della raccolta per assicurarsi il proprio vasetto. Ogni anno stiamo aumentando il numero delle nostre arnie ma non abbiamo fretta in questo. La nostra priorità è mantenere standard qualitativi molto alti e vogliamo crescere proporzionalmente alla nostra capacità di gestione".
Sul vostro sito c'è scritto diventa affiliato e diventa rivenditore, cosa significa?
"Diamo la possibilità a piccoli negozi di diventare rivenditori dei nostri prodotti e accedere ad uno sconto su quantitativi più alti. Inoltre, abbiamo un programma di affiliazione che consente ai nostri clienti di iscriversi e generare dei link con il tracciamento personale. Quando loro condividono questo link con amici o parenti ed effettuano un acquisto, viene attribuita una percentuale a chi ha condiviso il link".
Cura delle confezioni, sito internet molto curato e ben fruibile, vendite online e servizi ai clienti, per un prezzo al vasetto che poi non è superiore ai prezzi medi al dettaglio. Come fate a starci dentro dal punto di vista economico?
"Quello che ci aiuta molto ad abbattere i costi sono le competenze professionali individuali, ognuno di noi ha esperienze lavorative che ci aiutano ad evitare costi molto alti di gestione dei vari flussi lavorativi e ci permettono di creare tutto in casa. Facciamo molta ricerca e selezione dei materiali che usiamo per creare le nostre confezioni, cercando di trovare il meglio a prezzi contenuti. Un altro punto a nostro favore è la vendita al dettaglio: abbiamo deciso di non concedere i nostri prodotti alla grande distribuzione, che prosciuga sempre i margini di guadagno, puntando alle piccole boutique e alla vendita diretta.
Siamo consapevoli che dal prossimo anno dovremo aumentare un po' i prezzi, dato che il costo delle materie prime sta purtroppo crescendo, ma cercheremo sempre di essere presenti sul mercato con prezzi onesti, contenuti e alla portata di tutti. Vogliamo che il nostro prodotto sia accessibile a tutti, per creare una grande famiglia allargata".
Un'ultima domanda, perché e da dove viene il nome Natiflow, che almeno a prima vista non ricorda nulla di legato al miele, alle api o al territorio?
"Durante un viaggio in Messico, mi sono imbattuto in un'azienda locale che produceva cioccolato, si chiamava Cacao Nativa. Rimasi impressionato dalla qualità dei loro prodotti, dalla bellezza delle loro confezioni, dai meravigliosi luoghi di produzione e questo nome si fissò nella mia mente.
Quando abbiamo creato Natiflow mi tornò in mente quest'azienda e l'idea di riprodurre qualcosa pari alla stessa bellezza. Da lì proposi la cosa ai ragazzi e insieme abbiamo dato vita inizialmente a 'Nativa Flower', che tradotto significa fiore nativo, autoctono. Successivamente abbiamo deciso di unire questi due termini e da lì è nata l'abbreviazione Natiflow, il nome del nostro meraviglioso brand, che ci rende ogni giorno orgogliosi del grande lavoro che stiamo facendo".