E' corretto chiamare hamburger o bistecca una mescolanza di prodotti vegetali iperprocessati al fine di imitare la carne? Secondo l'europarlamentare Eric Andrieu si tratta di nomi generici e dunque utilizzabili anche per le preparazioni vegetali.
Ne è così convinto che ha proposto ai suoi colleghi di votare un emendamento con il quale invitare la Commissione europea a legiferare in questa direzione.

Argomento che è stato proposto in occasione della "Plenaria" del Parlamento europeo che si è conclusa venerdì 23 ottobre, che aveva al centro argomenti importanti come la futura politica agricola (Pac) dell'Unione europea.
 

Deciso di non decidere

E mentre sulla prossima Pac gli eurodeputati si sono trovati d'accordo, quando è stato il momento di esprimersi sulla definizione di questi prodotti vegetali, ha "deciso di non decidere".

Molti gli interessi in gioco, elevato il rischio di scontentare tutti, meglio soprassedere, avranno pensato i frequentatori dell'emiciclo europeo.
La non decisione è stata accolta con entusiasmo e clamore dai sostenitori dell'hamburger vegetale o della bistecca Frankenstein, come alcuni amano chiamare ciò che esce dai laboratori delle multinazionali.
Sull'altra metà del campo, quella degli allevatori e dei trasformatori di carne (quella vera), è stato un coro di proteste per le ambiguità ancora concesse alle preparazioni vegetali che scimmiottano la carne.
 

Nulla cambia

Raramente si registra tanta sintonia fra Coldiretti e le altre rappresentanze agricole, da Confagricoltura a Cia, passando per il mondo della cooperazione. Piena sintonia anche con il resto della filiera delle carni, da Assica ad Assocarni.

Di questa ritrovata unità ci sarebbe da rallegrarsi, se non fosse che tutti, favorevoli e contrari, sembrano aver perso di vista il risultato di questa non decisione: rispetto a prima non cambia nulla.
Dove era vietato abbinare a una preparazione vegetale una definizione che evoca la carne, il divieto rimane. E' il caso della Francia, per fare un esempio.
 

La parola agli Stati

Altrove la decisione è rimandata ai singoli Governi, dunque ci si rivolga a Roma per avere risposte e soddisfazione delle proprie richieste.
Oppure si sollecitino le decisioni della Commissione europea, che prima o poi dovrà esprimersi anche su questo tema.
Per il latte lo ha già fatto. Affermando che solo quello di vacca può definirsi tale. Le altre sono "bevande".
Per la carne dovrebbe valere la stessa regola. "What else" (che altro), direbbe il tale di quella pubblicità…