Esiti controlli ufficiali
Il provvedimento fa seguito agli esiti dei controlli ufficiali, già programmati e attuati nel corso del secondo semestre del 2015, che avevano evidenziato rischi di contaminazione della catena alimentare, fermo restando che il 30% del latte crudo trasformato in Lombardia proviene da altre aree geografiche (Piemonte, Emilia Romagna e Veneto), oltre che da diversi Paesi comunitari.
Tutela salute pubblica
Con un altro provvedimento adottato su proposta del presidente Roberto Maroni, di concerto con l'assessore Fava, la Giunta regionale ha lanciato una campagna di studio e controllo della qualità nella catena di produzione lattiero-casearia lombarda; l'iniziativa è finanziata con 40mila euro.
"L'obiettivo - ha spiegato l'assessore Fava - è sperimentare nuove modalità di controllo a tutela della salute pubblica e per la valorizzazione delle produzioni tipiche della nostra Regione. Un grande sforzo nel segno dell'affermazione della qualità, come spesso ci viene richiesto dai nostri agricoltori".