Le definizione del prezzo dei conigli vivi alla produzione continua ad essere al centro dell'attenzione della Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo. Lo si apprende da un comunicato di Anlac, (Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Coniglio), che a questa Commissione si è rivolta per segnalare le presunte distorsioni nella formazione dei prezzi nel settore cunicolo.

La presidente della commissione Petizioni, Erminia Mozzoni, ha deciso di tenere aperta la petizione presentata da Anlac e sostenuta da diversi eurodeputati, e di inviare una nota al commissario per la Concorrenza, Joaquin Almunia, al presidente della Comagri del PE, Paolo De Castro, al presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza in Italia, Antonio Catricalà, al ministro dell'Agricoltura, Saverio Romano.

 

Etichetta e origine

Al problema della definizione del prezzo si è ora aggiunta la necessità di estendere l’obbligo di etichettatura di origine anche alle carni di coniglio, inspiegabilmente escluse dalle norme comunitarie recentemente varate dal Consiglio.

Su questa questione Erminia Mazzoni ha depositato una interrogazione, sottoscritta da oltre venti europarlamentari, per chiedere se la Commissione possa intendere non tassativa la elencazione delle carni previste nel regolamento sull’etichettatura obbligatoria di origine e considerare implicitamente anche la specie cunicola, ovvero conoscere i motivi della esclusione.

L’Europa deve decidere – ha commentato il presidente di Anlac, Saverio de Bonis - se privilegiare la tutela dell’industria alimentare o dei consumatori. Per il momento vincono le lobby industriali, ma ci auguriamo che l’iniziativa parlamentare europea possa mettere in salvo l’etichettatura obbligatoria per il coniglio e dare una prospettiva di sbocco alla crisi del settore cunicolo che sta colpendo da anni il nostro paese”.