Peggiora lievemente la bilancia commerciale del settore cereali per i primi sette mesi del 2018. Infatti, a fronte di un leggero calo delle entrate, di meno di 6 milioni di euro, corrisponde un aumento abbondante di circa 28 milioni di uscite in più.

Le importazioni in termini quantitativi sono cresciute, rispetto allo stesso periodo 2017, nelle quantità per 409mila tonnellate in più. Forte crescita degli arrivi di grano tenero (+336mila tonnellate) e mais (+106mila tonnellate), mentre scendono il grano duro (-150.400 tonnellate) e l'orzo (-71.500 tonnellate).

Segno positivo anche per i semi oleosi, in crescita di 78mila tonnellate (+6,5%), e le farine proteiche (+23.500 tonnellate).
Sul fronte dell'export, scendono del 9,8% le tonnellate e di 5,8 milioni di euro nei valori (-0,3%). La riduzione è dovuta in gran parte ai cereali in granella (-325mila, di cui -264mila tonnellate di grano duro), e in misura minore ai prodotti trasformati (-58.500 tonnellate).

Cresce l'export di pasta (+55mila tonnellate), mangimi a base di cereali (+15.800 tonnellate), farina di grano tenero (+14mila tonnellate), semola di grano duro (+11.100 tonnellate) e riso (+4.700 tonnellate). Il saldo valutario netto è pari a -1194,5 milioni di euro, contro i -1160,5 milioni di euro nel 2017.