Il punto della situazione

Due flussi si contendono l'Italia: da una parte troviamo le fredde correnti settentrionali che giocano un ruolo fondamentale sulla flessione delle temperature, dall'altra invece avanza un flusso più umido e perturbato atlantico, che incanalandosi dalla Penisola iberica raggiunge il Mediterraneo centrale.
Molte nubi raggiungono così l'Italia, in estensione dalle isole maggiori verso le regioni centro-meridionali della Penisola, che, scorrendo sul cuscinetto più freddo e pesante lasciato in eredità dall'incursione degli ultimi giorni, portano i primi deboli fenomeni soprattutto sui versanti tirrenici, nevosi fino a quote molto basse.
Addensamenti in ulteriore ispessimento che porteranno nelle prossime ore piogge più organizzate e significative, che andranno a colpire il Centro-Sud e la Val padana meridionale. Si apre quindi una parentesi meteo più dinamica caratterizzata da maltempo invernale.


Analisi e previsione

Transiterà a stretto giro anche una seconda perturbazione ora in marcia tra la Penisola iberica e la Sardegna, che lambirà con più convinzione anche il Nord Italia. Sarà quest'ultima a portare le precipitazioni più significative e, dato il freddo nei bassi strati, non saranno escluse nevicate fino al piano sui settori emiliano-romagnoli, in particolare sulla linea pedecollinare.
Qualche nube potrebbe raggiungere in forma sparsa e intermittente anche le pianure del Piemonte, Liguria, il basso Veneto ed il Trentino, con fenomeni nel complesso deboli e localizzati.
Il cuscinetto freddo riuscirà a resistere facilmente sulle regioni settentrionali per tutta la restante parte settimanale, ove il clima si presenterà piuttosto rigido fin sulle pianure con massime sotto i 5 gradi ed estese gelate durante le ore notturne.


Meteo dinamico, qualche giorno più freddo

Piogge diffuse arriveranno nei prossimi giorni fino al weekend, come accennato, in molte regioni centro meridionali; nevicherà a quote collinari sull'Appennino centrale, ma senza escludere temporanei sconfinamenti fino alle pianure interne durante i fenomeni più intensi, mentre al Sud la dama bianca rimarrà localizzata solo sui rilievi più alti.
L'assetto atmosferico che si andrà a configurare aprirà finalmente la via atlantica, strada che verrà sfruttata anche da un altro fronte che penetrerà nel Mediterraneo dalla Francia a cavallo fra domenica e lunedì. Una perturbazione che potrebbe portare delle nevicate più convincenti sulle pianure settentrionali, in particolare sui settori occidentali.
 

Tornano le perturbazioni atlantiche

I prossimi dieci giorni verranno caratterizzati da una vivace circolazione atlantica con le perturbazioni che verrebbero convogliate dapprima sull'Europa occidentale e poi sul Mediterraneo. Torneranno fenomeni sparsi moderati ed a tratti abbondanti, ma tuttavia non farà freddo, tant'è che le temperature si riporteranno poco oltre le medie del periodo.
Niente freddo nel medio termine, anche se i nostri settori montani avranno l'occasione di fare il pieno di neve dai 1.000-1.200 metri in su. Non mancheranno momenti soleggiati che garantiranno belle giornate, durante le quali arriveranno estese gelate notturne per via delle inversioni.
 

Evoluzione e tendenza

La nostra Penisola verrà quindi bersagliata da una serie perturbazioni atlantiche che innescheranno alcune importanti ondate di maltempo intervallate da momenti un po' più stabili dettati dalla temporanea espansione dell'anticiclone. 
Per il lungo termine però, da alcuni giorni, i modelli hanno iniziato a fiutare interessanti manovre in concomitanza delle festività natalizie, che potrebbero proporre una cospicua irruzione artica.
Un fattore molto importante dipenderà dai movimenti dell'alta pressione delle Azzorre che, essendo ubicata sull'Europa occidentale, potrebbe affondare nuovamente verso Nord, scatenando una risposta artica verso il Mezzogiorno.
 

Artico sul finire

Le tendenze dei più autorevoli centri previsionali propendono ad individuare proprio nei giorni del Santo Natale un netto cambio di registro, quando l'anticiclone elevandosi in senso meridiano potrebbe attivare un approfondimento ciclonico sospinto da aria gelida artica sui settori centro orientali europei. Ipotesi da confermare, ma con buone probabilità di realizzazione.

Questo articolo appartiene alle raccolte: