La situazione legata ai prezzi dei cereali non è semplice. Questo è innegabile. Nonostante gli ultimi “rimbalzi” le quotazioni attuali restano ben al di sotto delle aspettative, lasciando il comparto cerealicolo in una situazione di estrema incertezza.

Dobbiamo però fare attenzione a non innescare un meccanismo che sarebbe ancora più deleterio per la cerealicoltura italiana: molti agricoltori, scoraggiati dal non facile presente e dalle incerte previsioni, si trovano spiazzati dinnanzi alle imminenti scelte da effettuare per la prossima campagna.

E quindi…?

Ridurre le lavorazioni? Risparmiare sui fattori produttivi? Abbassare la qualità dei mezzi tecnici? O addirittura rinunciare alle semine?

Non è questa la strada! Anche e soprattutto dopo una campagna come quella trascorsa è indispensabile tenere alto il livello. Se si decide di investire in una coltura, lo si fa fino in fondo. Produrre tanto e bene deve essere l’obiettivo primario che ci si deve porre. Se da un lato è vero che la redditività è data anche da fattori che non si possono controllare, dall’altro deve essere preciso compito di ciascun agricoltore non lasciare al caso tutti quei fattori che invece da lui dipendono.

Scelta delle varietà, epoca e densità di semina, programma di concia e difesa, piani di fertilizzazione. Ogni areale, ogni suolo, ogni condizione agronomica ed ambientale devono presupporre un’attenta valutazione nella scelta dei mezzi tecnici ottimali.

EuroChem Agro è in prima fila nell’aiutare gli agricoltori a fare scelte attente ed in sintonia con le effettive esigenze delle colture.

La concimazione di presemina e gli interventi fino alla fase di terza foglia vengono, purtroppo molto spesso, considerati inutili o antieconomici. In realtà la letteratura agronomica, anni di sperimentazioni ed evidenze di campo, ci dicono che fornire una parte degli elementi nutritivi nelle fasi iniziali è fondamentale per produrre tanto e bene.

L’azoto, elemento chiave nella coltura del grano, è utile nelle prime fasi in misura del 20-25% del fabbisogno complessivo. Se poi è un azoto “speciale”, inibito dal 3,4 Dmpp – inibitore della nitrificazione, come quello presente in ENTEC® 25+15 o ENTEC® 13+10+20, diviene una sorta di assicurazione contro il rischio di rimanere senza nutrienti nelle prime fasi della ripresa post invernale. In quella fase la coltura normalmente si presenta infatti in “fame di azoto” e l’azione di ENTEC® si esplica proprio nel mettere a disposizione il nutriente in maniera graduale e costante, con una tempistica in perfetta sintonia con le esigenze della coltura.

Ma anche prodotti della linea commodities quali DAP 18+46 o MAP 12+52 assolvono in maniera ottimale alla funzione di fornire una parte dell’azoto necessario e il fosforo indispensabile proprio nelle prime fasi di sviluppo della coltura.

Per un aiuto nella definizione dei quantitativi necessari si riportano i valori di azoto (N) che ogni tipologia di cereale necessita per produrre un quintale di granella:
 

 

Per una corretta quantificazione sarà quindi opportuna una valutazione sul potenziale produttivo, oltre che su una serie di variabili agronomiche che su esso influiscono: varietà, precessione colturale, apporti di sostanza organica, epoca di semina…

I tecnici di EuroChem Agro – non a caso “The Fertilizer Experts”, gli esperti nella fertilizzazione – saranno in ogni caso in grado di consigliare le soluzioni tecniche adatte ad ogni esigenza e situazione.