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Tanto tuonò che piovve
Come tutti i documenti condivisi, la risoluzione approvata il 16 gennaio scorso ha deluso le frange più estreme delle due tifoserie contrapposte, grazie anche al respingimento di molti emendamenti da parte della magggioranza. Le proposte del parlamento, che ricordiamo non è detto diventino legge (succede raramente), nonostante il lavoro di mediazione, sono comunque impegnative e costituiscono una sfida che durante la prossima legislatura non potrà essere ignorata.Pericolo anziché rischio
Si ribadisce la necessità di continuare a valutare le sostanze attive e i relativi formulati basandosi sul pericolo (indipendentemente dalla dose d’impiego) e non sul rischio, specialmente con le sostanze cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione e perturbatrici endocrine.Proibizioni
Tra le numerose proposte di proibizione o restrizione elencati nella risoluzione troviamo:- Disseccanti. Nella risoluzione non è dettagliato, ma probabilmente si riferisce a quelle sostanze utilizzate per anticipare un po’ drasticamente la maturazione delle colture, sulla falsariga del glifosate.
- Uso dei prodotti fitosanitari nelle aree usate dal pubblico o da gruppi vulnerabili (es. scuole). Anche i fitoparassiti seguiranno la risoluzione o ci saranno delle deroghe?
- Sostituzione dei rameici. Non poteva mancare la proposta di mandare in pensione prima possibile i rameici, rei di impattare negativamente sulla microflora del suolo. Si riferiscono anche ai concimi?
- Coformulanti inaccettabili. La risoluzione richiede di accelerare la divulgazione della lista dei coformulanti inaccettabili, che dovrebbe essere tuttavia resa disponibile in primavera.
Innovazione
Non mancano gli appelli per favorire la ricerca di mezzi tecnici non chimici o a limitato impatto ambientale (ad esempio le sostanze a basso rischio), ma anche a stimolare l’adozione di metodologie di studio degli effetti indesiderati delle sostanze che non prevedano esperimenti sugli animali: da decine di anni sentiamo parlare di metodologie in silico o in vitro, ma le autorità raramente le accettano. Sarà la volta buona?Trasparenza
Moltissimi punti sono dedicati alla trasparenza in tutte le fasi del processo: dall’istituzione di un database pubblico degli esperimenti in corso, alla necessità di condividere su internet non solo i dossier riassuntivi, ma anche tutti gli studi. I fornitori di servizi internet ringraziano.Monitoraggio
Tra le raccomandazioni segnaliamo la necessità di prevedere indagini post approvazione per verificare eventuali effetti collaterali non previsti inizialmente.Protezione dell’ambiente
Numerosi i punti sull’argomento: dal rinnovo ad una pronta implementazione della linea guida Efsa sulle api alla fissazione di limiti massimi di residuo non solo sulle derrate alimentari ma anche nei suoli e nelle acque superficiali (nelle acque sotterranee il limite – 0.1 µg/L - c’è già).Curiosità
Non mancano i punti che agli addetti ai lavori risultano perlomeno curiosi: l’obbligo per le autorità di condurre esse stesse la valutazione del rischio dei prodotti fitosanitari al posto dei notificanti sembra irrealistico, se non altro che le decisioni imprenditoriali vengono prese anche sulla base dei risultati di queste valutazioni. Più realizzabile sembra la proposta di far fare alle autorità la ricerca bibliografica degli effetti indesiderati delle sostanze, specie se ciò potrà contribuire a far sparire le “bufale”.Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Comunicato stampa del Parlamento Europeo
- Video della seduta plenaria del 16 gennaio 2019
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Fonte: Agronotizie