Attraversa un periodo di grave difficoltà la coltivazione del nocciolo in provincia di Messina, a causa dei notevoli danni economici causati dall’infestazione di cimici del nocciolo - Gonocerus acuteangulatus - e dalla proliferazione della popolazione di ghiri.

Per trovare un rimedio alla situazione ieri 17 gennaio 2017 l'assessore regionale all’agricoltura della Regione Sicilia, Antonello Cracolici, ha incontrato i rappresentanti del Comitato nocciolo patrimonio da tutelare: “Abbiamo individuato una strategia complessiva di intervento su tre azioni fondamentali: pulizia dei noccioleti e tecniche di cattura delle cimici, lanci di Gryon muscaeformis, l'antagonista della cimice del nocciolo, e mitigazione della popolazione di ghiri che saranno oggetto di confronto all’interno di un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati" ha commentato Cracolici.

Nell’immediato gli uffici tecnici regionali divulgheranno le linee guida sulle corrette pratiche agronomiche che potranno contrastare la diffusione delle cimici, attraverso la regolare pulizia delle aree di coltivazione e l’applicazione di nidi trappola per la cattura e l’allontanamento dei parassiti.

“Parallelamente, replicando quanto sperimentato con successo nel contrasto al cinipide del castagno - continua Cracolici - con l’Università di Palermo e con la Biofabbrica di Ramacca gestita dall’Esa, sarà avviato un percorso per l’allevamento degli antagonisti già individuati, da liberare nei noccioleti infestati”.

L'antagonista alla cimice del nocciolo considerato più efficace da una ricerca del Dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Palermo è il Gryon muscaeformis. Il progetto prevede l'allevamento massivo di questo insetto nella Biofabbrica di Ramacca, il quale verrà rilasciato nei territori interessati dall'infestazione della cimice del nocciolo.

L’individuazione delle strategie possibili per mitigare la proliferazione dei ghiri (specie protetta), da definire con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), potrà essere compiutamente affrontata non appena sanno acquisiti gli esiti del programma di monitoraggio della specie già finanziato dalla Regione all’Università di Palermo.

“Un ulteriore sostegno al recupero dei noccioleti incolti sarà possibile grazie alla misura 44D del Programma di sviluppo rurale, dedicata agli investimenti non produttivi finalizzati al contenimento dei fenomeni di erosione, di dissesto idrogeologico e di recupero del paesaggio tradizionale" conclude l’assessore.