La notizia giunge dall'Istat, che ha pubblicato il rapporto "La distribuzione per uso agricolo dei prodotti fitosanitari".
Il 46,2% dei prodotti fitosanitari viene distribuito nelle regioni settentrionali, l'11,8% in quelle centrali e il 42,1% nel Mezzogiorno.
Un moderato incremento riguarda soltanto i prodotti erbicidi (+0,6%), mentre il calo più consistente è registrato dai prodotti vari (-10,1%), seguiti dai fungicidi (-7,9%) e dagli insetticidi (-2,5%).
Diminuisce sia la quantità di prodotti nocivi, sia di quelli molto tossici e tossici (rispettivamente del 15,6% e 3,8%); i prodotti non classificabili registrano un aumento del 2,4%.
Diminuisce del 12,5% la quantità di principi attivi contenuti nei preparati distribuiti per uso agricolo; tali preparati sono rappresentati per il 59,7% dai fungicidi, per il 10,8% dagli insetticidi e dagli acaricidi, per il 13% dagli erbicidi, per il il 16% dai vari e per lo 0,5% dai biologici.
Si riduce anche la quantità dei principi attivi consentiti in agricoltura biologica e contenuti nei prodotti fitosanitari (-8% rispetto al 2011).
La contrazione dei principi attivi, insieme con quella dei formulati che li contegono, determina anche una riduzione nella concentrazione delle sostanze attive contenute nei prodotti fitosanitari, che, rispetto al 2011, scende dal 49,6 al 46,1%.
Come nel 2010 e nel 2011, anche nel 2012 il numero di trappole diminuisce, registrando un calo dell'11,2% rispetto all'anno precedente.
In forte crescita i prodotti di origine biologica
Nel decennio 2002-2012, la quantità di prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo è diminuita complessivamente di 33 mila tonnellate (-19,8%). In particolare, rispetto alla loro classificazione tipologica, si osserva un calo dei fungicidi (-28,9%), degli insetticidi e acaricidi (-17,7%) e dei prodotti erbicidi (-22,9%), mentre è aumentata la quantità distribuita dei prodotti vari (+51,8%). Considerando il livello di tossicità, la quantità di prodotti molto tossici e tossici si è ridotta del 33,6% e quella dei prodotti non classificabili del 26,1%, mentre è aumentata la quantità dei prodotti nocivi (+57%).
Questa tendenza alla diminuzione è in linea con le indicazioni espresse dalle politiche agro-ambientali comunitarie e nazionali, che mirano al minore utilizzo di mezzi tecnici chimici impiegati nelle coltivazioni agricole. Resta comunque da considerare che il ricorso a prodotti fitosanitari dipende anche dalle condizioni meteorologiche verificatesi nel corso degli anni e dai piani colturali adottati dagli agricoltori.
Dal 2002 al 2012 la quantità di principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari è diminuita complessivamente di 32.820 tonnellate (-34,7%); in particolare, sono calate le sostanze attive insetticide, fungicide ed erbicide (rispettivamente del 43,8%, 41,5% e 31,9%), le sostanze attive varie sono invece aumentate del 27,3%.
In forte crescita sono risultati i prodotti di origine biologica, passati da 11,9 a 289,9 tonnellate; le trappole invece calano dello 0,3%. La diffusione dei prodotti di origine biologica e delle trappole rappresenta il segmento più innovativo della distribuzione, anche se le quantità immesse al consumo risultano ancora di entità limitata.
In diminuzione la distribuzione dei fungicidi
I fungicidi per uso agricolo immessi al consumo nel corso del 2012 sono stati 64 mila tonnellate. Si è verificato un calo consistente dei prodotti classificabili nocivi (-31,9%) ma anche di quelli molto tossici e tossici (-3,4%); si rileva, invece, un incremento del 4,5% dei formulati non classificabili.
Le sostanze attive fungicide (pari a 36.976 tonnellate) diminuiscono di 6 mila tonnellate (-14,3%); anche la concentrazione media nei prodotti che le contengono diminuisce, passando dal 61,7% al 57,5%. Tra i principi attivi diminuisce soprattutto la presenza degli azoto organici (-27,7%), degli inorganici a base di zolfo (-16,1%) e di quelli a base di rame (-10,9%); aumentano solamente gli altri principi attivi fungicidi (+16%).
Nel 2012, i principi attivi consentiti in agricoltura biologica diminuiscono del 15,1% (-5 mila tonnellate); il calo è dovuto, in particolare, agli inorganici a base di zolfo (-4.325 tonnellate, pari a -16%).
Le Regioni settentrionali e meridionali assorbono rispettivamente il 43,3% e il 44,7% della distribuzione nazionale dei prodotti fungicidi, mentre il restante 11,9% è commercializzato nelle regioni centrali. Nel Mezzogiorno, la Sicilia e la Puglia si confermano le regioni più interessate (rispettivamente con 7.178 e 3.823 tonnellate immesse al consumo); al Nord, il Veneto e l’Emilia- Romagna (rispettivamente con 4.574 e 4.393 tonnellate di formulati fungicidi commercializzati) e al Centro, la Toscana con 2.324 tonnellate.
La quantità di principi fungicidi per ettaro di superficie trattabile è pari, a livello nazionale, a 3,92 chilogrammi (-0,66 chilogrammi rispetto al 2011).
Ancora in calo i prodotti insetticidi e acaricidi
Gli insetticidi e acaricidi distribuiti nel 2012 (26.872 tonnellate) registrano, rispetto all’anno precedente, un calo complessivo di 699 tonnellate. Analizzando i dati per classe di tossicità, si osserva che i formulati non classificabili e nocivi registrano un aumento pari, rispettivamente, a 784 e 115 tonnellate (+3,6 e +20,9%), mentre i formulati nocivi diminuiscono di 311 tonnellate (-6,2%).
Nel 2012 le sostanze attive insetticide e acaricide (6.687 tonnellate) diminuiscono in quantità (-890 tonnellate, pari a -11,8%), e diminuisce anche la loro concentrazione rispetto all’anno precedente (passano dal 27,5 al 24,9%). In particolare, calano gli oli (-611 tonnellate, -12,7%) e i fosforganici (-10,8%).
Tra il 2011 e il 2012 i principi attivi consentiti in agricoltura biologica decrescono da 5.140 a 4.598 tonnellate (-10,5%).
Le regioni settentrionali assorbono il 53,2% della distribuzione nazionale dei prodotti insetticidi e acaricidi, mentre il 39,7% viene distribuito nelle regioni meridionali. Nel Nord, Emilia-Romagna e Trentino Alto-Adige sono le regioni più rappresentate (rispettivamente con il 19,8% e il 13,2% della distribuzione nazionale). Nel Mezzogiorno si distingue la Sicilia, con il 11,3% del totale complessivo.
Nel corso del 2012, la quantità attiva di principi attivi insetticidi e acaricidi distribuita per ettaro di superficie trattabile (pari a 0,71 chilogrammi) risulta inferiore a quella dell’anno 2011 (-0,09).
In ripresa il comparto degli erbicidi
Nel 2012 i prodotti erbicidi o diserbanti (24.240 tonnellate) aumentano di 154 tonnellate rispetto all’anno precedente, per effetto della crescita dei prodotti non molto tossici e tossici (+384 tonnellate, +98,6%), mentre risultano in calo i prodotti tossici non classificabili (-1,0%) e i nocivi (-0,6%). La concentrazione dei prodotti erbicidi (pari al 33,2%) diminuisce del 3,9% rispetto al 2011.
Il calo complessivo delle sostanze attive è pari a 271 tonnellate (-3,3%) ed è dovuto soprattutto al decremento degli ammidi (-129 tonnellate, pari al -10,3%).
La distribuzione dei formulati erbicidi è localizzata prevalentemente nelle regioni settentrionali con il 63,4% del totale, a fronte del 25,5% commercializzato nel Mezzogiorno e del restante 11,1% immesso al consumo nel Centro. La Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto assorbono rispettivamente il 16,1%, il 15,6% e il 14,7% del totale dei diserbanti commercializzati in Italia.
Nel 2012 il quantitativo di sostanze attive erbicide distribuito per ettaro di superficie trattabile, pari a 0,86 chilogrammi, risulta inferiore a quello registrato nell’anno precedente (-0,02).
La riduzione dei prodotti vari
La distribuzione dei prodotti fitosanitari di tipo vario (18.770 tonnellate) registra, tra il 2011 e il 2012, un decremento di 2.106 tonnellate. In particolare, i formulati nocivi diminuiscono di 924 tonnellate (-6,6%), mentre i prodotti molto tossici e tossici decrescono di 657 tonnellate (-25,1%), e i non classificabili di 525 tonnellate (-12,1%).
I principi attivi vari (9.879 tonnellate) diminuiscono del 12,2%, in seguito principalmente al decremento dei fumiganti e non (-1.138 tonnellate, pari al -11,2%); a seguire i fitoregolatori, che registrano un decremento pari a 115 tonnellate (-29,6% rispetto al 2011).
Nel 2012, a fronte del calo registrato sia per i prodotti vari sia per le sostanze attive in essi contenute, si rileva un lieve decremento della concentrazione (-2,3%).
Diversamente dalle altre categorie di prodotti fitosanitari, la distribuzione dei formulati vari è più elevata nelle regioni meridionali, dove viene immesso al consumo il 47,6% del totale nazionale, contro il 37,4% commercializzato nel Nord e il restante 15% nel Centro.
I principi attivi vari (compresi anche quelli di origine biologica), distribuiti per ettaro di superficie trattabile (pari a 1,17 chilogrammi), risultano in calo di appena 0,07 chilogrammi rispetto all’anno precedente.
Principi attivi di origine biologica e trappole: un mercato ancora in lieve calo
Nel 2012 sono state distribuite 289 tonnellate di principi attivi di origine biologica e 590.615 trappole. La quantità distribuita di questo prodotti ha registrato un andamento crescente nel decennio 2002- 2012, dovuto alla sempre maggiore richiesta da parte degli agricoltori, interessati a qualificare le proprie produzioni vegetali come prodotti di origine protetta, biologici e integrati.
Nondimeno nel 2012, così come avvenuto nel 2011, si registra un calo dei principi attivi di origine biologica (-24,7%) contenuti nei diversi preparati fitosanitari; i principi attivi maggiormente presenti nei formulati distribuiti sono le sostanze di origine animale e quelle a base di microrganismi.
Sempre nel 2012 si assiste alla riduzione dell’11,2% delle trappole. Di queste ultime, l’88,3% di queste contiene feromoni.
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Fonte: Istat