Intensificare il monitoraggio e la prevenzione della ruggine del grano, un'infezione fungina che si sviluppa specialmente nelle stagioni più umide.  E' questo l'appello lanciato dalla Fao a tutti i Paesi dove si coltiva il grano: le rese potrebbero essere compromesse in tutto il Nord Africa, in Medio Oriente, in Asia meridionale ed occidentale. Queste aree rappresentano più del 30 per cento della produzione mondiale di grano e quasi il 40 per cento della superficie totale destinata alla semina del cereale.

"Condizioni di crescita favorevoli per il grano sono buone anche per la ruggine, così quando ci sono buone precipitazioni per le colture, è anche quando le ruggini crescono meglio e proliferano", dice Fazil Dusunceli, esperto Fao specialista in ruggini del grano, della Divisione Produzione e Protezione delle piante.
"La strategia migliore per prevenire la diffusione di questa infezione fungina è coltivare le varietà più appropriate, resistenti alla ruggine. Questo minimizza il rischio di contagio. In caso di epidemie improvvise, l'erogazione di fungicidi può aiutare a mitigare gli effetti della malattia, ma solo se presa in una fase iniziale".
 
La ruggine del grano si manifesta con la comparsa sulle foglie e sugli steli della pianta di vescicole nerastre, marroni o di colore giallo, pieni di milioni di spore. Queste spore - che ricordano la ruggine e da qui il nome - infettano i tessuti vegetali, ostacolando la fotosintesi e facendo diminuire la capacità di produrre.

Per maggiori informazioni sulle zone del Pianeta più a rischio e sulle possibili contromisure per evitare l'insorgere della ruggine del grano leggi l'approfondimento sul sito della Fao.