Giovedì 6 dicembre appuntamento al Consorzio agrario provinciale di Piacenza, alle 9 nella Sala Bertonazzi, dove si parlerà di 

"Esigenze idriche della viticoltura di collina: stato dell’arte e prospettive".


Oggi l’irrigazione nel vigneto è praticata su superfici ridotte, ma con volumi di acqua spesso molto alti e difficili da giustificare nell’ottica di una viticoltura di qualità: occorre razionalizzarne l’uso, riducendo gli sprechi.

Nelle zone collinari dove spesso non esiste accesso a corsi d’acqua e falde superficiali, il principale modo di alimentare un impianto è quello di creare bacini che trattengano parte delle piogge. I volumi d’acqua richiesti per questo tipo di irrigazione sono modesti: si va dal 2 al 10% della piovosità annuale sull’ettaro, pertanto, anche nel caso dell’uso di pozzi, il rischio di impoverimento della falda è minimo.

L’irrigazione a goccia e le varie evoluzioni di questa tecnica, tra cui la subirrigazione, hanno modificato gli scenari: tuttavia per ottenere un vino di qualità l’acqua va somministrata con molta cautela e solo quando serve. L'incontro organizzato dal Crpv e dalla Provincia di Piacenza, intende fare chiarezza e offrire contributi competenti sul complicato rapporto fra acqua e vite, specie sugli impianti di collina, di cui l’area piacentina è particolarmente ricca.



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