Oltre 250 agricoltori della provincia di Treviso hanno partecipato all'incontro d'apertura delle Fiere di Santa Lucia per confrontarsi su temi troppo spesso usati in modo strumentale dove l'agricoltura viene additata come l'unica responsabile di gravi danni ambientali. Sotto accusa l'utilizzo indiscriminato degli agrofarmaci.
Presenti, oltre all'assessore all'Agricoltura della Provincia Marco Prosdocimo e al presidente della fiera Domenico Dal Bo, il presidente della Coldiretti Treviso Fulvio Brunetta e il presidente del Coditv (Consorzio di difesa di Treviso) Valerio Nadal, ideatori dell'incontro.
"Troppo spesso nella stampa gli agricoltori vengono demonizzati – ha detto Brunetta, presidente di Coldiretti Treviso – troppo spesso siamo stati accusati di inquinamento ambientale con gravi ricadute sulla salute umana senza avere in mano dati certi. Il mondo agricolo è disponibile ad affrontare una discussione seria, ma ci vogliono chiarezza e serenità per risolvere veramente eventuali problemi causati dai fitofarmaci. Non dimentichiamo che, in particolare nella nostra provincia, l'agricoltura è diventata 'agricoltura urbana': siamo costretti tra capannoni, centri abitati e strade. Siamo quindi disposti ad approfondire e ad assumerci le nostre responsabilità, ma non intendiamo diventare un capro espiatorio".
"Inoltre, i dati portati dai tecnici questa sera sono confortanti – ha detto Brunetta – negli ultimi anni c'è stato un netto miglioramento nelle condizioni d'utilizzo dei fitofarmaci e nella loro ricaduta sanitaria e ambientale, un dato da cui bisogna partire per lavorare seriamente".
Ha aggiunto Nadal, presidente del Consorzio di difesa di Treviso: "I dati di questa sera, che evidenziano un calo nei ricoveri dovuti ad avvelenamento da fitofarmaci e una bassa mortalità degli agricoltori rispetto alla popolazione generale, ci confortano perché dimostrano che con un lavoro serio e costante arrivano i risultati. Non è più tempo dell'improvvisazione, ma dobbiamo andare nella direzione di un'agricoltura sempre più attenta e ricca di professionalità che garantisce un corretto utilizzo del territorio, nel rispetto delle regole, della salute umana, di quella ambientale e del lavoro degli agricoltori".
Dai dati forniti dall'Arpav e contenuti nella relazione di Giovanni Moro, direttore dello Spisal Ulss 7, si evidenzia che l'utilizzo dei fitofarmaci in agricoltura è aumentato del 23.2% in provincia di Treviso e del 22.5% nel Veneto nel periodo 2006-2008. Ciò nonostante, prendendo atto che nel 90% dei casi la pelle è la principale via di penetrazione delle sostanze e che dal 25% al 98% queste vengono assorbite dalle mani non protette, emergono quanto mai confortanti i dati veneti sui ricoveri ospedalieri per effetti tossici acuti da fitofarmaci, che evidenziano un drastico calo delle degenze dai 112 del 2000 ai 30 del 2005.
Inoltre le nuove direttive comunitarie, che verranno applicate in tutti gli Stati membri a partire dal 2011, imporranno l'utilizzo degli agrofarmaci solo se necessario e l'obbligo della taratura degli atomizzatori, che dovrà essere effettuata con scadenza biennale al fine di evitare sprechi di prodotto con la dispersione in ambiente.
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